Detenuto piantonato dalla polizia aggredisce la scorta: due agenti all'ospedale

Piantonato da giorni nel reparto di Diagnosi e Cura dell'ospedale Maggiore di Trieste, dopo aver già distrutto due celle del reparto di isolamente del Coroneo, un detenuto triestino con problemi di tossicodipendenza e salute mentale nella giornata del 22 gennaio si è procurato alcune sbarre di ferro rompendo il letto della stanza dove era ricoverato e ha aggredito la scorta penitenziaria con violenza.
Gli agenti, per arginare la sua furia violenta e proteggere gli altri ospiti del reparto e gli infermieri hanno dovuto accostare la porta della stanza per impedire che colpisse qualcuno o tentasse la fuga. Ma lui, con violenza inaudita, è riuscito a sfondarla.
A riferirlo è stata la dott.ssa Federica D'Amore, segretaria regionale UGL Polizia Penitenziaria Triveneto. "Fortunatamente l'episodio è accaduto durante il cambio turno della scorta, nel momento in cui erano presenti sia i colleghi che avevano terminato il servizio sia quelli che lo stavano iniziando. Altrimenti sarebbe stato impossibile frenare la furia del detenuto. E' stato comunque necessario far intervenire anche una volante della Polizia in supporto".
Solo grazie ad un espediente, nascondendosi alla sua vista, è stato possibile afferrare repentinamente la spranga di ferro con cui si era armato e sottrarla al detenuto. Gli agenti hanno poi potuto bloccare l'aggressore e farlo calmare per fare intervenire il personale sanitario.
Intanto due degli agenti presenti sono stati accompagnati al pronto soccorso dove sono state riscontrate rispettivamente la lussazione della spalla (guaribile in sette giorni) e la frattura della mano con 20 giorni di prognosi.
Nel reparto di Diagnosi e Cura sono attualmente piantonati due detenuti "e la scorta predisposta alla loro vigilanza è assolutamente insufficiente, soprattutto se si considera che i nostri colleghi non hanno a disposizione alcun strumento di contenimento e non hanno modo di difendersi da aggressioni come questa", aggiunge la dott.ssa D'Amore. "Chiediamo che la scorta venga rinforzata e che venga verificata l'idoneità di questo reparto a ospitare persone detenute".
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