Debora Serracchiani innamorata e felice: «Per un figlio potrei ritirarmi»

La governatrice spiazza gli alleati e i rivali con un’intervista sulla sua vita privata a Vanity Fair. «Un giorno mio marito mi ha detto che se ne andava per un’altra. Ora vivo una storia molto intensa». La maternità? "Non potrò prendermi molto tempo per pensarci, ma non farei un bambino per poi non starci"
Debora Serracchiani, durante la conferenza stampa nella sede del Partito Democratico sui risultati delle elezioni regionali. Roma 01 giugno 2015. ANSA/ANGELO CARCONI
Debora Serracchiani, durante la conferenza stampa nella sede del Partito Democratico sui risultati delle elezioni regionali. Roma 01 giugno 2015. ANSA/ANGELO CARCONI

Debora Serracchiani innamorata: "Potrei lasciare la politica"

TRIESTE. La maggioranza non può imporre i tempi, ma vorrebbe sapere, eccome. L’opposizione freme: Debora Serracchiani dica qualcosa. Sono tutti in attesa delle sue decisioni. Perché da quelle dipendono le mosse in vista delle regionali 2018. E invece, un po’ a sorpresa, si scopre che lei, la diretta interessata, non sembra rosa dal dilemma. Ricandidarsi oppure no? La presidente parla d’altro. Di sé. Serracchiani risponde alle domande di Sara Faillaci su Vanity Fair.

Racconta di come è finita la lunga storia con Riccardo (sposato nel 2012 dopo vent’anni di convivenza) ma parla anche, senza ritrosia, di un nuovo amore. «Una storia che mi prende molto - dice - come non avrei mai pensato, e che mi rende felice». Una storia che la porta a pesare diversamente la vita politica. A farle ammettere che, in questo momento, «non è tutta la mia vita». A farle ipotizzare che prima o poi ci sarà pure «la data di scadenza».

La presidente pure ieri era a Roma, impegnata in incontri istituzionali. Ha avuto anche il tempo di incrociare Ettore Rosato ma, pare, senza che all’ordine del giorno ci fosse la questione regionali. Un passaggio da vivere forse in maniera diversa rispetto a come sarebbe successo solo qualche mese fa.

Nel dicembre scorso Serracchiani pianse in Consiglio regionale citando il sacrificio delle cose «a cui tenevo di più».

Regione Friuli Venezia Giulia, le lacrime in aula di Debora Serracchiani

Il riferimento, lo esplicita ora, era alla fine del matrimonio con Riccardo Chiappa. Una fine ricostruita ora nei particolari. «In questi anni siamo cresciuti, maturati - dice la presidente - ma ci siamo anche allontanati e di certo il fatto che io ci fossi poco non ha aiutato. Un giorno, dopo 24 anni insieme, mi ha comunicato che se ne andava, che non mi amava più e che si era innamorato di un’altra. Non è stato facile per me - prosegue -, ero sconvolta, anche perché non avevo avuto da lui alcun segnale di crisi, o forse ero io troppo assorbita per accorgermene».

Serracchiani: «In politica non si piange ma io non so bluffare»
La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani durante il suo intervento nell'aula del Consiglio regionale in occasione della replica agli interventi dei capigruppo sulla manovra di bilancio regionale, Trieste, 14 Dicembre 2016. ANSA/UFFICIO STAMPA/ REGIONE FRIULI VENEZIA E GIULIA +++ NO SALES EDITORIAL USE ONLY ++

Ma c’è anche un’altra spiegazione: «La nostra società non è preparata culturalmente e logisticamente ad accogliere un forte impegno fuori casa della donna. Non c’è riunione politica che sia fissata prima delle otto e mezzo di sera, perché prima gli uomini sono impegnati. Peccato che sia anche l’orario in cui una donna che ha famiglia avrebbe altro da fare». La «sofferenza», così la chiama Serracchiani, adesso è superata. «Penso addirittura mi abbia fatto bene». Il nuovo compagno è più giovane di qualche anno, fa sapere, è appassionato di politica, ma non direttamente impegnato. Non c’è niente da nascondere: «Sto affrontando un’esperienza di coppia nuova e alla mia età lo si fa con una consapevolezza e intensità che sicuramente a vent’anni non avevo».

La maternità? «Non l’ho mai sentita come una necessità. Quando un pensiero tanti anni fa ce l’ho fatto, lui non li ha voluti - dice Serracchiani riferendosi ancora al marito -. Dopo ho avuto incarichi sempre più impegnativi, a Udine non avevamo cuscinetti familiari e non avrei fatto un figlio per farlo crescere a un estraneo». E oggi? «Ci penso molto di più, e in un modo che non mi aspettavo. Non ci ho ancora rinunciato completamente ma ho un’età per cui non potrò prendermi ancora molto tempo per pensarci. E non sarei così egoista da farlo per un mio bisogno e poi non starci».

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