Debora gusta il “frico alla Lidia”
TRIESTE. Il primo ristorante di Lidia Bastianich fu il Buonavia, 1971. Dieci anni dopo, l’inizio dell’impero porta però il nome di Felidia. Ed è proprio nella casa madre della famiglia originaria di Pola, cinquantottesima strada della Grande Mela, che la missione Fvg negli Stati Uniti è approdata ieri mattina per un altro appuntamento di promozione dell’enogastronomia regionale.
Lidia, a New York, è un’icona. Tanto che nel 2007 fu chiamata a indossare la fascia di Gran Marshal nella tradizionale Columbus Day Parade lungo la Quinta Avenue, terza donna dopo Sofia Loren e Susan Lucci. Ma la filosofia, nei 35 anni di Felidia, non è cambiata, assicura l’ambasciatrice della cucina italiana. «È difficile essere semplice», il motto della sua scuola ripetuto ieri davanti a Debora Serracchiani e Cristiano Shaurli. Sulla tavola le prove di un’esperienza imprenditoriale di enorme successo: presidente e assessore regionale all’Agricoltura si sono visti raccontare dalla padrona di casa i segreti del “frico alla Lidia” e hanno assaggiato le celebri ofelle triestine di Bastianich, ravioli con ripieno di ortiche e erbe selvatiche preparati con impasto di gnocchi di patate. «La nostra esperienza nel diffondere il made in Italy e i suoi prodotti sul mercato degli Stati Uniti è a disposizione della Regione - le parole della ristoratrice -, nell’intento comune di fare conoscere lo straordinario patrimonio dei nostri territori». Nessun dubbio: «Gli americani - assicura la preside della “Scuola Grande” di Eataly, il megastore del quale la famiglia Bastianich è comproprietaria - adorano tutto quello che proviene dall’Italia. Sta a noi la capacità di fare loro apprezzare la qualità con formazione, corsi di degustazione, occasioni di approfondimento». Da parte di Serracchiani, che non dimentica di aver premiato due anni fa Lidia in Camera di commercio a Udine, il richiamo alle modalità con cui la Regione conta di dare supporto istituzionale alle imprese che cercano di espandersi negli Usa e alle linee della promozione dei prodotti tipici, un settore trainante dell’export regionale: il Fvg, l’anno scorso, ha esportato Oltreoceano un valore di quasi 70 milioni di euro, con un incremento del 23,6% rispetto al 2014. In questo lavoro di promozione, aggiunge la governatrice, «sono preziose le figure che aiutano a veicolare i prodotti del nostro agroalimentare, un patrimonio che è combinazione di innovazione e tradizioni».
Altro incontro di giornata per la delegazione regionale quello con i Giuliani nel mondo. Occasione anche per annunciare il passaggio di consegne alla presidenza dell’associazione, il prossimo ottobre. Eligio Clapcich, scappato a 14 anni da Fiume nel 1946, nascosto sotto il sedile di un camion tra fiale di composto chimico fatte scoppiare dal padre per confondere l’olfatto dei cani delle guardie della frontiera, ha deciso di lasciare spazio ai giovani. La certezza, al momento, è che Chiara Barbo, critica cinematografica e produttrice, farà parte del direttivo. Nella sua agenda lavorativa c’è un documentario che racconti le terze generazioni di emigrati.
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