Dall’energia ai porti, gli investitori cinesi puntano su Zagabria

Un centinaio di imprenditori al summit organizzato dalla Camera di commercio. La carta turismo
Il proto di Fiume
Il proto di Fiume

ZAGABRIA. Più di cento imprenditori cinesi, per un totale di oltre 50 compagnie rappresentate di fronte a decine di aziende croate. È questo il risultato del primo "Croatia-China Business Summit" che si è tenuto ieri nella grande sala dell'Hotel Westin di Zagabria, illuminata per l'occasione di rosso in onore ai colori della Repubblica popolare. L'evento, organizzato dalla Camera di commercio croata dal Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale, ha portato nella capitale croata un'ampia delegazione di imprese tutte provenienti dalla provincia dello Zhejiang (quella del colosso dell'e-commerce Alibaba per intenderci), con l'obiettivo non solo di facilitare gli investimenti cinesi in Croazia ma anche di aiutare le imprese dell'ex Repubblica jugoslava ad affacciarsi all'enorme mercato mandarino, utilizzando lo Zhejiang e i suoi 55 milioni di abitanti come porta di ingresso. Due accordi di collaborazione sono dunque stati sottoscritti con i rappresentanti del Ccpi dello Zhejiang: uno a livello nazionale con la Camera di commercio croata e uno locale con la Hgk di Zagabria. «Si tratta soprattutto di porre le basi per uno scambio di informazioni in vista di un'ulteriore approfondimento della collaborazione bilaterale», spiega Jelena Dumicic della Camera di commercio croata.

 

La Cina punta su Fiume nel mirino porto e treni

 

Un passo avanti nei rapporti commerciali sino-croati sarà marcato già nelle prossime settimane, quando, tra il 9 e il 12 giugno, la Croazia parteciperà all'Expo dedicato agli investimenti e al commercio a Ningbo (il principale porto dello Zhejiang), presentando ai visitatori della fiera i prodotti di una quindicina di aziende nazionali. Certo, per il momento l'interscambio bilaterale (quasi 600 milioni di euro) è composto praticamente dalle sole importazioni dalla Cina (88%), ma tra il 2014 e il 2015 l'export croato verso la Repubblica popolare è comunque cresciuto del 13%, facendo ben sperare. Per non parlare dei turisti cinesi che scelgono la Croazia per le loro vacanze: dal 2014 al 2015, il loro numero è aumentato di quasi il 50%. Dal punto di vista degli investimenti, inoltre, la Croazia spera di attirare i capitali della seconda economia mondiale con i suoi maggiori progetti infrastrutturali.

«La sicurezza energetica è un settore chiave per l'esecutivo croato, sia come base dello sviluppo economico sia come garanzia d'indipendenza politica - ha spiegato alla platea il vice-ministro dell'Economia Leo Prelec - Dei progetti come il terminal Lng sull'isola di Veglia o il gasdotto ionico-adriatico (Iap) sono elementi fondamentali della nostra strategia». Invitato dalla delegazione cinese a prender parte all'Expo di Ningbo, Prelec ha anticipato che «gli aeroporti di Fiume e Osijek aumenteranno presto il loro traffico cargo», assicurando che gli imprenditori esteri possono al tempo stesso contare sui porti di Fiume e Porto Tolero (Ploce) e sul corridoio paneuropeo VI, il cui obiettivo è di collegare l'adriatico a Budapest. Delle informazioni che le autorità dello Zhejiang sicuramente non ignorano, dato che un anno fa hanno già invitato a Ningbo una delegazione della regione istriana.

Dopo la visita della presidente Kolinda Grabar-Kitarovi„ a Pechino lo scorso ottobre, ora l'approfondimento delle relazioni bilaterali proseguirà dunque a livello economico. «Entro la fine di quest'anno - ha annunciato il presidente della Camera di commercio croata Luka Burilovic - apriremo il nostro primo ufficio di rappresentanza a Shanghai».

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