Dalle Dolomiti la lucertola più antica del mondo

Il Centro di fisica teorica di Trieste e il Sincrotrone protagonisti della ricerca su un fossile della Val Pusteria che retrodata di 75 milioni di anni l'origine dei rettili squamati

TRIESTE La più antica lucertola del mondo e il più piccolo esemplare del più grande dinosauro predatore di tutti i tempi: è una preistoria da record, quella che riemerge da due fossili riscoperti a colpi di intuizioni e nuove tecnologie da gruppi di ricerca italiani, tra cui quelli di Trieste occupano un posto di rilievo.

La "Eva" di tutte le lucertole e dei serpenti fa la sua scalata dalle Dolomiti alla copertina di Nature, retrodatando di ben 75 milioni di anni l'origine dei rettili squamati, mentre il "Pollicino" degli spinosauri, con il suo artiglio conservato al Museo di Storia Naturale di Milano, afferra la pubblicazione sulla rivista PeerJ dimostrando di essere nato per nuotare e camminare in terreni paludosi. Trovano così soluzione due rompicapi preistorici che interrogavano da tempo i paleontologi.

In primis, il fossile della lucertola Megachirella wachtleri, ritrovato quasi 20 anni fa in Val Pusteria. L'impossibilità di estrarre il reperto dalla roccia non aveva consentito di dargli una precisa identità e di ricostruire le sue parentele evolutive. Almeno fino a quando il fossile non è stato sottoposto ad una speciale micro tac dai ricercatori dell'università canadese di Alberta e del Museo delle Scienze di Trento, in collaborazione con il Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam di Trieste, il Centro Fermi di Roma ed Elettra - Sincrotrone Trieste. Il fossile è stato così virtualmente separato dalla roccia e ricostruito in 3D: i suoi tratti anatomici, confrontati con quelli di altri rettili, dimostrano che si tratta della lucertola più antica al mondo, la capostipite dei rettili squamati (lucertole e serpenti) che si sarebbero originati oltre 250 milioni di anni fa, prima della più pesante estinzione di massa della storia.

Altrettanto rivelatore è stato il piccolo artiglio di appena 21 millimetri ritrovato nel Sahara nel 1999 e conservato a Milano. La sua presenza nel Museo di Storia Naturale è passata inosservata fino al 2014, quando i paleontologi Cristiano Dal Sasso e Simone Maganuco hanno avuto l'opportunità di esaminare uno scheletro di Spinosaurus aegyptiacus, il primo dinosauro nuotatore lungo fino a 15 metri. Il suo piede destro (quasi completo) ha rivelato la particolare morfologia delle falangi che ha permesso di attribuire l'artiglio al più piccolo esemplare di spinosauro mai rinvenuto al mondo: un cucciolo già pronto a tuffarsi in acqua con la sua vela dorsale, per sfuggire ai predatori e alla competizione degli altri grandi dinosauri che cacciavano sulla terraferma.

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