D'Agostino affida a Sergio Signore la guida del porto di Monfalcone

L’ex direttore Aspm dirigente ad hoc di Portorosega. In chiusura il nodo-concessioni. I lavoratori temporanei ex articolo 17 saranno reimpiegati a Trieste
Il presidente Zeno D’Agostino assieme al sindaco Anna Cisint e ai sindacalisti Germani e Rebez Foto Katia Bonaventura
Il presidente Zeno D’Agostino assieme al sindaco Anna Cisint e ai sindacalisti Germani e Rebez Foto Katia Bonaventura

MONFALCONE C’è molta carne al fuoco per Portorosega, ieri al centro di un confronto tra il presidente dell’Authority di sistema, Zeno D’Agostino, il sindaco Anna Maria Cisint e i rappresentanti sindacali, Saša Čulev, segretario della Filt Cgil di Gorizia, Marco Rebez, coordinatore porti Friuli Venezia Giulia Uil Trasporti, e Giulio Germani, coordinatore regionale Fit-Cisl Porti. E ora è ufficiale: Sergio Signore è il dirigente dedicato al porto cittadino. C’è poi una data significativa: l’8 aprile il sottosegretario Vannia Gava incontrerà i soggetti istituzionali per risolvere il nodo-escavo. Sulle concessioni si profila invece il superamento del contenzioso scaturito con la MarterNeri, confluita nella F2i. Ieri è stato presentato il primo Piano organico del Porto. Intanto i lavoratori temporanei ex articolo 17 saranno reimpiegati nel porto di Trieste riducendo il differenziale tra domanda e offerta su Monfalcone. A Portorosega saranno poi insediati due Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

Dirigente dello Scalo.

Il presidente dell’Autority, Zeno D’Agostino, ha dato l’annuncio ufficiale: Sergio Signore, ex direttore dell’Azienda speciale porto, ora dirigente all’Autorità di sistema, sarà alla guida di un gruppo di 12-14 componenti, dedicato a Portorosega. «Oggi presentiamo Signore in qualità di dirigente del porto monfalconese. Sarà un riferimento in ordine alle questioni operative, possiede le caratteristiche formali e la dignità professionale in materia portuale da tutti riconosciute», ha affermato. Una scelta, dunque, funzionale al monitoraggio e alla gestione specifica delle esigenze e problematiche riguardanti la realtà cittadina.

LE CONCESSIONI.

Il nodo va sciolto al più presto per riconsegnare al porto piena operatività, nell’assegnazione delle aree portuali alle 4 imprese presenti nello scalo. «Chiuso il contenzioso nel 2020 relativo al ricorso di MarterNeri, lo scorso 13 gennaio il Tar aveva prospettato una possibile ricomposizione delle parti, potendo concludere la vicenda in via bonaria. È ciò che intendiamo fare entro fine mese con F2i (ha assorbito MarterNeri, ndr), per poter concludere gli affidamenti delle concessioni pluriennali».

PIANO ORGANICO DEL PORTO.

Per Monfalcone il documento è innovativo. Come già da qualche anno a Trieste, Portorosega avrà il suo Piano organico del Porto, secondo normativa. Il sindaco Cisint ieri mattina aveva tra le mani la bozza definitiva. «È un piano strategico di regolamentazione dei porti», ha spiegato D’Agostino. Uno strumento il cui scopo è l’analisi dei fabisogni lavorativi nello scalo. Pone quindi attenzione sul tema del lavoro, contenendo una ricognizione completa circa il numero e i ruoli degli operatori, riferimento anche per la formazione e riqualificazione del personale. «Si tratta di un documento nuovo per Monfalcone, permettendo di definire le qualifiche dei lavoratori e individuare le esigenze e finanziare i percorsi di formazione e riqualificazione», ha puntualizzato il presidente.

LAVORATORI ARTICOLO 17.

C’è posto anche per i cosiddetti “articolo 17” , rientranti nel lavoro temporaneo. Ora potranno operare a Trieste, laddove non richiesti a Monfalcone. D’Agostino ha fatto riferimento alle tutele parlando di «giusta transizione sociale», ma anche al mantenimento del congruo equilibrio sull’utilizzo di questa forza lavoro. Il lavoro temporaneo a Monfalcone non si è sviluppato, determinando mancati avviamenti, a fronte di indennizzi da parte dello Stato. «Già da qualche giorno – ha spiegato D’Agostino – i lavoratori articolo 17 vengono chiamati a Trieste dove il lavoro contrattuale sta andando bene –. Qui ci sono persone che vogliono essere impiegate ed il lavoro non manca». È la messa in sistema, secondo la logica propria dell’Authority.

ESCAVO DEL CANALE.

Un mantra l’escavo, per il quale ieri è sortito l’annuncio della convocazione a Roma. Il prossimo 8 aprile, infatti, i soggetti interessati (ministeri Infrastrutture Trasporti e Ambiente, le corrispondenti direzioni regionali, Comune e Authority) affronteranno l’annosa questione davanti al sottosegretario Gava. L’obiettivo è quello di definire un cronoprogramma, quasi una sorta di protocollo operativo, per andare verso l’avvio delle opere.

AREE IN ACQUISIZIONE.

Il presidente dell’Autorità di sistema ha fornito l’aggiornamento in fatto di acquisizione delle aree. È in chiusura l’acquisto delle aree del Consorzio sviluppo economico della Venezia Giulia (Coseveg) a fronte di 4 milioni di euro, che si aggiungono ai 15 milioni che hanno permesso lo scorso dicembre di assumere la proprietà delle aree dell’Azienda speciale porto. Un valore complessivo dunque attorno ai 19 milioni. Va da sè l’obiettivo strategico dell’Authority: acquisire le superfici in ordine alla struttura ferroviaria. D’Agostino ha osservato: «A Monfalcone è fondamentale puntare sulla ferrovia, elemento significativo nel territorio e da dover sfruttare».

INVESTIMENTI E RECOVERY PLAN.

I progetti di investimento dell’Autorità di sistema sono quantificati sull’ordine dei 10 milioni di euro, contenuti nel piano triennale delle opere. A Monfalcone mano alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, asfaltature, illuminazione, piazzali. Grazie al Recovey Plan, come già anticipato, sono già a disposizione 6 milioni di euro per l’elettrificazione della banchina.—

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