Da manager negli Usa a “giramondo” in van. La scelta di Davide: «La vita va assaporata»

Il triestino Marchionni ha deciso di voltare pagina e ora fa il free lance da remoto: «Vacanza? No, presa di coscienza» 
Davide Marchionni
Davide Marchionni

TRIESTE Una vita frenetica a New York, una carriera internazionale, tempi stretti e corse continue. Poi la svolta. Via dalla Grande Mela e, in seguito al lockdown, un’altra decisione drastica. Acquistare un van e girare l’Europa lavorando in remoto. Godendosi la vita. È un cambiamento radicale quello di Davide Marchionni, triestino, 54 anni, un passato da direttore creativo per importanti brand negli Stati Uniti, un presente radicalmente diverso. Da sei mesi viaggia con un mezzo a quattro ruote, con il suo pc e due cani. Continua a lavorare nel settore per il quale si è specializzato ma con altri ritmi e con uno stile di vita diverso, fatto di tappe nella natura, di comportamenti all’insegna del rispetto dell’ambiente: «Sono l’esempio che mollare tutto si può. La mia non è una vacanza, è un’esperienza, un viaggio interiore. E avrei dovuto farlo prima. A un certo punto è stata una presa di coscienza, una necessità».

Un fotogramma del “viaggio” che Davide Marchionni sta compiendo
Un fotogramma del “viaggio” che Davide Marchionni sta compiendo


Partito negli anni ’90 da Trieste, Davide ha lavorato per importanti catene commerciali in America, per lungo tempo nella post-produzione di fotografi nel campo della moda, con impegni anche in altri paesi. Ha curato la grafica di riviste di moda, la post-produzione di grandi nomi dell’immagine, per poi specializzarsi in branding e comunicazione. Ora continua come freelance. Dopo 20 anni trascorsi a New York e vissuti a mille all’ora.

«Pensare che pagavo oltre mille dollari al mese un dog sitter – ricorda – perché non avevo il tempo nemmeno per portare fuori i cani, ora mi sembra assurdo. Dirigevo un ramo di una grossa rivista americana e si lavorava anche 18 ore al giorno. La prima vacanza l’ho fatta a Bovec due anni fa, dopo 14 anni che non ne facevo una. Dovevo cambiare». Nel 2017 la prima decisione: diminuire il carico di stress, lasciando gradualmente gli States. Poi, dopo il lockdown, un nuovo step: «Ho voluto uscire dalla mia comfort zone, per assaporare a pieno la vita». A determinare la partenza di Davide anche il Covid-19: «Ho visto una situazione di grande confusione, soprattutto in Italia, un gran chiasso sui social, e comportamenti poco corretti. Durante la fase più acuta dell’emergenza molti hanno pensato, e detto, che fosse il momento giusto per migliorare. Salvo poi cadere nelle stesse abitudini, o peggiorarle».

Da qui la scelta di lasciare tutto. E iniziare, a modo proprio, a dare l’esempio di un cambiamento deciso. «A partire dalle risorse che abbiamo e che vanno preservate. Utilizzo i pannelli solari, risparmio quanto possibile sull’acqua, evito qualsiasi tipo di sprechi. E in ogni luogo scelgo di acquistare solo i prodotti locali, di piccoli commercianti, artigiani, aziende agricole. Ho girato l’Italia, ho passato un periodo in Austria e poi mi sono messo in marcia nuovamente e adesso mi trovo in Grecia, nel Peloponneso, sul mare. Nel percorso ho stretto amicizie e incontrato persone straordinarie. Ho imparato e fatto tesoro delle loro storie e dei loro consigli. E non ho intenzione di fermarmi. Lavoro dal van, il mio ufficio mobile. Guadagno meno dai tempi di New York, ma ho trovato un mio equilibrio. E pure qualche nuovo cliente. Spesso siamo presi da tanti impegni, cerchiamo di accumulare beni materiali, ci circondiamo di cose inutili, di zavorre, senza renderci conto che in realtà non ci danno la felicità. E, se si vuole, possiamo davvero cambiare e ispirare altri a fare altrettanto».—


 

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