Corteo-concerto in piazza contro obiezioni e “prudenza”
TRIESTE «A chi potrebbe dare fastidio quel manifesto? A Goebbels? La finta retromarcia di Dipiazza svela quello che realmente pensano in più d’uno, all’interno del Comune». Così gli organizzatori del concerto itinerante “Ora e sempre no leggi razziste” sulla censura, da parte dell’amministrazione di Trieste, della mostra sulle leggi razziali fasciste organizzata dagli studenti del Petrarca. Al corteo-concerto di ieri hanno preso parte centinaia di persone tra artisti e manifestanti: promosso dal coro sociale di Trieste, ha fatto tappa in piazza Sant’Antonio, davanti al Municipio in piazza Unità e in piazza Hortis.
Ma a reagire non è solo la sinistra movimentista. «La polemica sulla mostra non avrebbe mai dovuto esserci. Su certi argomenti non dovrebbero esistere ambiguità», dichiara il capogruppo Pd in Consiglio regionale Sergio Bolzonello. Per il consigliere comunale dem Antonella Grim l’affermazione del sindaco («chiedevo solo di ammorbidire quel manifesto per non accendere rancori né da una parte né dall’altra») è «gravissima, verso una delle scelte più degenerate della dittatura nazifascista. All’epoca tutto iniziò proprio con l’allontanamento progressivo dei cittadini ebrei dai luoghi pubblici». Sulla stessa linea i Giovani democratici di Trieste: «Come può il sindaco giudicare esagerato quel manifesto e al contempo permettere la manifestazione neofascista di casapound il 3 novembre?». Il sindacato Fcl-Cgil Trieste esprime «profonda preoccupazione per gli inquietanti segnali di attacco ai principi democratici costituzionali che si stanno sempre più di frequente manifestando nella leadership politica della città». —
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