Correggono il nome alla strada: azienda di Ronchi deve rifare i documenti
RONCHI La vocale “e” di troppo ha fatto cambiare le carte in tavola e ha mandato su tutte le furie più di qualcuno. La “e” è quella che, erroneamente, compare nel cognome di Jože Srebernic, il politico morto nel 1944 al quale, il 22 febbraio del 1985, il consiglio comunale di Ronchi dei Legionari aveva dedicato una via all'interno della zona artigianale. Oggi, a distanza di 36 anni, qualcuno ha fatto notare che il nome esatto è Srebrnic, quindi senza quella “e” di troppo. La giunta comunale ha dovuto rettificare la deliberazione di allora, modificando la toponomastica. Una decisione contestata da Armando Querin, imprenditore la cui azienda ha sede proprio in via Srebernic come tante altre ditte.
«Con enorme sconcerto – ha scritto Querin, titolare del gruppo Metal Services, al sindaco Vecchiet – abbiamo ricevuto la delibera con la quale viene corretta la denominazione della via. Ma penso che nessuno abbia idea di cosa comporta per un’azienda una tale modifica. Si tratta di rifare carta intestata, timbri ed altro materiale del genere, avvisare clienti e fornitori, la Camera di commercio, ma anche dar comunicazione ad Inps, Inail ed Agenzia delle entrate. E, ancora, aggiornare le visure, tutta la documentazione e, nel nostro caso, anche le autorità della Repubblica popolare cinese dove abbiamo delle sedi. Non mi pare che questo sia il momento giusto per spendere soldi ed energie, entrambe non trascurabili e per la situazione in atto sicuramente piuttosto scarse. Il tutto, voglio ribadirlo, con rispetto per la vocale del parlamentare in oggetto».
Un atto dovuto, secondo gli uffici comunali competenti che, dopo aver avuto la segnalazione, il 23 gennaio scorso, ha provveduto a contattare l’Istituto sloveno di ricerche (Slori) di Trieste che, con nota del 5 febbraio, ha confermato che la corretta grafia del cognome. Quindi, giocoforza, pare proprio che le aziende presenti lungo quella strada dovranno adeguarsi ed agire di conseguenza. Nato a Salcano il 28 febbraio 1884, Joze Srebrnic, nel 1924, è stato è eletto deputato nella circoscrizione di Gorizia. Con il varo delle leggi eccezionali Srebrnic viene dichiarato decaduto come deputato e condannato a cinque anni di confino ad Ustica. Prosciolto nel febbraio 1932 viene nuovamente condannato un anno dopo ed inviato a Lipari e quindi a Ponza. Condannato al confino una terza volta nel 1941 finisce a Ventotene e da qui a Renicci, trascorrendo complessivamente 12 anni della sua vita confinato. Da Renicci si libera assieme a tutti i prigionieri italiani e slavi il 14 settembre 1943; rientrato nella Venezia Giulia è membro del comitato regionale di Liberazione della Slovenia nel febbraio 1944. L'11 luglio 1944 perde la vita assieme a tre compagni nel tentativo di guadare l'Isonzo in piena. —
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