Comune di Trieste in guerra contro la zanzara tigre

Partita la disinfestazione, in un’ordinanza, tutte le precauzioni da prendere. Attenzione alle acque stagnanti
20050516 - ROMA - CRO - ESTATE: ZANZARA TIGRE; CNR, UN DECALOGO PER COMBATTERLA. Una immagine di una zanzara tigre. No ai sottovasi e agli insetticidi, si' al filo di rame e ai prodotti killer di larve: e' questa la ricetta del Cnr per difendersi dagli assalti delle zanzare tigre. Se, infatti, nessun vero pericolo per la salute e' in agguato perche' questa specie non e' portatrice di malattie infettive, tutti noi rischiamo ogni anno di essere presi d' assalto senza tregua, e per le pelli piu' sensibili diventa un guaio. In futuro combatteremo le zanzare tigre con i pesciolini e certi micidiali batteri che sono nemici giurati dei fastidiosi insetti. Per ora dobbiamo accontentarci di sistemi più tradizionali: l'unica vera arma per mettere la parola fine a questo incubo estivo e' infatti quella di stroncare le zanzare sul nascere, come hanno sottolineato esperti e ricercatori che oggi si sono riuniti a Roma per fare il punto della situazione alle porte della stagione estiva. ANSA - KRZ
20050516 - ROMA - CRO - ESTATE: ZANZARA TIGRE; CNR, UN DECALOGO PER COMBATTERLA. Una immagine di una zanzara tigre. No ai sottovasi e agli insetticidi, si' al filo di rame e ai prodotti killer di larve: e' questa la ricetta del Cnr per difendersi dagli assalti delle zanzare tigre. Se, infatti, nessun vero pericolo per la salute e' in agguato perche' questa specie non e' portatrice di malattie infettive, tutti noi rischiamo ogni anno di essere presi d' assalto senza tregua, e per le pelli piu' sensibili diventa un guaio. In futuro combatteremo le zanzare tigre con i pesciolini e certi micidiali batteri che sono nemici giurati dei fastidiosi insetti. Per ora dobbiamo accontentarci di sistemi più tradizionali: l'unica vera arma per mettere la parola fine a questo incubo estivo e' infatti quella di stroncare le zanzare sul nascere, come hanno sottolineato esperti e ricercatori che oggi si sono riuniti a Roma per fare il punto della situazione alle porte della stagione estiva. ANSA - KRZ

Adesso bisogna averne paura, il Comune ha già disinfestato ampie zone di città e in primo luogo Giardino pubblico e altri spazi verdi e cimiteri, e ripeterà l’operazione in luglio, agosto, settembre, ottobre. Inoltre ha emesso un’ordinanza di assoluta severità e chi sarà trovato inadempiente potrebbe dover pagare una multa da 25 a 500 euro ai vigili urbani ma anche all’Azienda sanitaria i cui dipendenti sono ufficiali giudiziari. Parte anche a Trieste la campagna contro la zanzara tigre, che può essere portatrice di malattie gravi come la cosiddetta Malattia del Nilo, la febbre Chikungunya e addirittura la Dengue che nella versione più grave porta fatali emorragie, epidemie finora confinate in paesi umidi dell’Africa e dell’Asia, ma alle quali diventiamo purtroppo sensibili a causa dei mutamenti del clima. Piogge intense, caldi esagerati. Il ministero della Salute che monitora la situazione segnala ben 4 casi di Dengue in Friuli Venezia Giulia nel 2011, fortunatamente nessuno lo scorso anno, ma una crescita preoccupante in Veneto (17 casi nel 2010, 8 nel 2012), e in Lombardia, Lazio, Toscana. I casi totali in Italia sono passati da 47 a 74.

La zanzara tigre ha origine proprio nel Sud Est asiatico, da noi la prima infestazione è avvenuta in un deposito di copertoni di auto a Monfalcone. A Duino Aurisina l’insetto circola dal 1998, a Muggia dal 2002, dal 2003 a Trieste (nel quartiere di San Luigi la prima scoperta). Depone le uova in luoghi umidi e là dove ristagna dell’acqua. Quindi l’ordinanza si rivolge ai privati che hanno terrazzi e giardini, a amministratori di stabili, società che gestiscono centri commerciali, gestori di impianti sportivi, responsabili di scarpate ferroviarie, cigli stradali, aree incolte o dismesse, a chi cura un orto, a chi ha attività industriali, artigianali e commerciali, di rottamazione, edili, a chi è responsabile di depositi di copertoni d’auto, ai gestori dei cimiteri, ai cittadini che li frequentano: tutti da oggi in poi obbligati a cancellare ogni traccia di acqua stagnante. In pozzanghere, sottovasi di fiori, contenitori che restano sotto la pioggia e si riempiono. Nelle grondaie. Nei teli ripiegati di plastica all’aperto.

Quando all’aperto vi sono materiali stoccati dove è difficile “stanare” la pozza d’acqua, i proprietari o gestori devono provvedere alla disinfestazione entro 5 giorni dalla caduta di pioggia. Chi porta i fiori freschi in cimitero deve preoccuparsi di mettere nel vaso prodotti e materiali che evitino lo sviluppo delle larve. Per depositi di acqua ineliminabili, obbligatoria una zanzariera.

E non finisce qui, perché la disinfestazione o i trattamenti preventivi devono essere dimostrati (ricevute di acquisto dei prodotti, loro contenitori, autocertificazione seguita da invio della documentazione).

Per informazioni, per ottenere la disinfestazione (comunque a pagamento) ci si può rivolgere al servizio Igiene, sanità pubblica e prevenzione ambientale (unità disinfezione e disinfestazione) dell’Azienda sanitaria che ha sede in via Ralli 3 (parco di San Giovanni) al pianoterra, stanze 17-18-19, aperto al pubblico da lunedì a giovedì con orario 7.30-8.30 e 13.30-14.30 (venerdì 7.30-8.30), telefono 040.399.7495 oppure in finale 7528 o 7516.

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