Coin di Trieste si rinnova e lancia lo shopping di lusso

Il capoluogo giuliano sarà il terzo “Excelsior” dopo Roma e Milano. Inaugurazione a maggio dopo un restyling tra i quattro e i cinque milioni
Lasorte Trieste 23/02/19 - Corso Italia, Negozio Coin
Lasorte Trieste 23/02/19 - Corso Italia, Negozio Coin

TRIESTE Sarà uno dei tre “Coin Excelsior” operanti sul mercato italiano, dopo quelli di Roma e di Milano, e verrà inaugurato a maggio. Oro, gioielli, borse, accessori, abbigliamento, scarpe: la proprietà preferisce non anticipare i nuovi brand che alzeranno la proposta qualitativa di corso Italia, le trattative sono ancora in piedi. Intanto procedono i lavori di trasformazione con un investimento stimato tra i 4 e i 5 milioni di euro.

Contribuiranno a un radicale cambiamento dell’isolato tra corso Italia, via Santa Caterina, via Dante, piazza Repubblica: un double face composto da acquisti per clientela di fascia alta Coin e da un albergo a quattro stelle Hilton a conduzione Hnh.

Trieste, con una superficie di 2700 metri quadrati e 60 dipendenti, attira un milione di visitatori all’anno e un terzo di questi compra, circa 350 mila persone, un migliaio al giorno. Ed è uno dei primi esercizi aperti da Coin, era il 1952 e Trieste era ancora soggetta al Governo militare alleato.

Dal novembre 2018 Giorgio Rossi, imprenditore trevigiano, presiede il gruppo, tornato in mani italiane in seguito all’acquisto da parte di una cordata tricolore avvenuto nel marzo 2018 dal fondo inglese Bc Partners. Rossi aveva fondato il marchio di abbigliamento Norton & Wilson, si era poi dedicato all’attività immobiliare (con interessi anche a Trieste) per impegnarsi infine nella grande distribuzione.

«La scelta di Trieste - spiega - si basa su tre motivi: fu uno dei nostri primi negozi ad aprire, ha sempre lavorato bene addirittura in controtendenza quando l’andamento generale del settore non era il migliore, è il naturale riferimento per la clientela dell’Europa centro- orientale».

«La città - continua Rossi - è cambiata negli ultimi anni, è diventata più attrattiva, non è più solo il simbolo dell’invecchiamento anagrafico».

Rossi precisa che il cambio di proprietà, con l’arrivo di imprenditori e manager italiani, si è rivelato un fattore determinante nella scommessa su Trieste. Coin ha chiuso l’esercizio 2018 con un fatturato di circa 430 milioni di euro e con un risultato operativo ritenuto buono. Anche nel 2019 le premesse sembrano buone: «Febbraio sta andando molto bene, in particolare a Trieste», aggiunge Rossi.

L’intervento, per rendere “Excelsior” la presenza Coin sulla piazza triestina, ha subìto - a dirla con un’apparente contraddizione - un lieto rallentamento, ricordato sempre da Rossi: la scoperta al pianterreno di un soffitto cassettonato, che sarà restaurato ed è stato prontamente segnalato alla Soprintendenza. Verrà arricchito da un lampadario Venini, realizzato nel 1973 su disegno di Carlo Scarpa. —


 

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