Cherso, esumati i resti di 27 caduti della Seconda guerra

Operazione di Onorcaduti nei pressi del cimitero di Ossero. "Al momento impossibile l'identificazione". Ma per Federesuli "sono i marò della X Mas trucidati dai titini". Trovati nel punto in cui le testimonianze di paese collocavano l'eccidio dell'aprile '45

CHERSO Ventisette scheletri sono stati riesumati tra il 7 e il 10 maggio nei pressi del muro esterno del cimitero di Ossero sull'isola di Cherso, "appartenenti molto verosimilmente ad altrettanti connazionali caduti durante la Seconda guerra mondiale", come precisa il console d'Italia a Fiume Paolo Palminteri.

L'operazione, portata avanti dal Commissariato generale per le onoranze ai Caduti in collaborazione con il Consolato d'Italia a Fiume e con  le autorità croate, ha permesso il rimpatrio delle spoglie dei caduti - attualmente a Redipuglia - che saranno ora seppelliti al Sacrario dei caduti d'oltremare di Bari.

"Non è stato trovato ancora nulla che potesse identificare i 27 corpi assegnando loro un nome o un corpo di appartenenza", spiega Palminteri. In una nota però Federesuli fa notare che "la fossa comune, nota fin dalla sua realizzazione avvenuta negli ultimi giorni di aprile del 1945, custodiva i corpi di un manipolo di soldati della X Mas posti a difesa di quei territori, regolarmente arresisi ai partigiani di Tito dopo una cruenta battaglia" e poi fucilati e gettati in una fossa comune come da molto tempo raccontato da voci e testimonianze di paese. Lo scavo è stato effettuato proprio nel punto in cui si pensava dovesse essere stato perpetrato l'eccidio.

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