Chersicla, la mostra rifiutata dal Comune
«Leggo sul Piccolo: la Pro Loco di Turriaco ricorda Bruno Chersicla. Turriaco. Non serve dire altro». Furio Princivalli, titolare della Casa d’aste Stadion, sorride. Ha appena avuto notizia che 12 grandi opere di Chersicla hanno preso dallo studio di Milano la via di Parma per una mostra notturna in una chiesa sconsacrata che aprirà a novembre. Alla galleria Ghiggini di Varese è visitabile fino al 4 ottobre la mostra “Memoria/Forma/Colore” dedicata all’artista triestino. A Milano (dove l’artista è vissuto collaborando a lungo con il Piccolo Teatro di Milano di Giorgio Strehler) ci sarà a breve una rassegna importante nella prestigiosa galleria Bolzani di San Babila.
A Trieste? Nulla per ricordare l’artista, San Giusto D’oro 2009, scomparso poco più di un anno fa, il 3 maggio 2013. Nessun omaggio al geniale pittore, disegnatore, scultore e musicista nato a Trieste nell’ottobre del 1937 con la casa-studio in via San Marco attigua all’”Osteria da Rosa” dei suoi genitori. Eppure una mostra quasi a costo zero era stata proposta al Comune di Trieste la scorsa primavera. Offerta su un piatto d’argento. Bastava un minimo sforzo. C’era la disponibilità di un nucleo importante di opere da parte dell’ultima compagna ed erede di Chersicla, Milena Botteghelli. «Dal Comune non è arriva nessuna risposta. Silenzio. Era stata offerta una mostra facile, ma nessuno si è mosso. C’era questo nucleo di opere disponibili nello studio di Milano. Non sarebbe costata neppure molto. Ora alcune vanno a Parma», racconta sconfortato Princivalli che alla fine una piccola mostra l’ha allestita in casa in occasione dell’asta di aprile. Protagoniste diverse opere di Chersicla tra le quali lo Strehler comprato nell’occasione dalla Fondazione CrTrieste per il teatro Rossetti.
Il disinterebbe di Trieste per il suo artista ha dell’incredibile.”Nemo propheta in patria” si dice. Turriaco, 3mila abitanti, gli dedica un omaggio nella sala consiliare, solo perché Chersicla aveva disegnato per “witz” il logo della Pro Loco. Un’anteprima mondiale di trenta acquerelli, inaugurata venerdì scorso, realizzati nel 2007 dall’artista triestina nel corso di un viaggio in treno da Mosca a Vladivostock. A Trieste il libro “Transiberiano” è stato presentato a novembre scorso alla biblioteca Statale “Crise” in assenza dei rappresentanti istituzionali. Neppure alla commemorazione nella Cappella di via Pietà e al funerale si fatto vivo nessuno del Comune di Trieste. «Le cose vanno avanti dappertutto meno che qua. Come al solito», è l’amara constatazione. Princivalli non vuole fare nomi. Non rivela da chi e a chi è stata fatta la proposta della mostra di Chersicla. «Lasciamo perdere. Era stata lanciata al Comune che non ha mai risposto. Tutto qua». Trieste non vuole sapere di ricordare Chersicla. Si era pensato anche al Magazzino delle Idee della Provincia dove è finito Lelio Luttazzi. Nessuna risposta anche in questo caso. Silenzio. Trieste dorme e dimentica. Nel 2001 Chersicla aveva conquistato il Guinness dei primati per il dipinto più grande del mondo realizzato in piazza Unità con il coinvolgimento 4.700 persone. Troppo sperare in un omaggio a un anno dalla morte? È stato commemorato persino in una galleria a New York, ma a Trieste no. Stadion a parte, ovviamente. La compagna Botteghelli, erede dell’artista, non si tira indietro neppure ora. Lei mette a disposizione le opere. Basta che qualcuno chiami. Ma non ci spera. Mai sentito nessuno del Comune. Meglio Parma. «Personalmente non ho avuto contatti diretti - spiega il sindaco Roberto Cosolini -. Il Comune di proposte ne riceve tante e visto che deve assumere gli oneri fa le sue scelte. Con gli spazi finanziari che facciamo una fatica enorme a fare tutto». Chersicla non rientra nelle scelte del Comune di Trieste. Ovvio. «Nemo propheta in patria». Come volevasi dimostrare.
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