Caro-pallina, il gelato tocca quota 1,30 euro ma c’è chi resiste a 1

Zampolli e Grom i più esosi: «Noi però usiamo prodotti di alta qualità». De Martin: «E noi invece ci accontentiamo»
Di Laura Tonero
Foto BRUNI TRieste 05.03.12 Gelaterie Trieste-la Siciliana,in viale XX Settembre
Foto BRUNI TRieste 05.03.12 Gelaterie Trieste-la Siciliana,in viale XX Settembre

A Trieste si mangia la pallina di gelato più cara della regione. Quella porzione di variegato nutella, di pistacchio, fragola o limone proposta dalla gelateria Zampolli a 1,30 euro ma pure il cono piccolo che la gelateria Grom serve a 2,20 euro sono le più esclusive del Friuli Venezia Giulia. La stagione dei coni e delle coppette è ripresa. Sono bastati due raggi di sole, qualche grado di temperatura in più per veder ricomparire la fila davanti ai banchi delle gelaterie cittadine.

I gusti più richiesti restano i classici: variegato nutella, cioccolato, fragola e limone. In ascesa tra i triestini i patiti del pistacchio e della pinolata. E tra i più piccoli torna la moda del gelato al gusto Puffo.

I prezzi di una pallina di gelato a Trieste variano da 1 a 2,20 euro. «Noi però non serviamo la classica pallina di gelato – precisa Paolo Norscia, manager della gelateria Grom di via San Nicolò – ma proponiamo tre grandezze di cono: la più piccola da 120 grammi a 2,20. Il prezzo però è giustificato dalle materie prima di altissima qualità». Dal banco frigo di via San Nicolò si servono infatti cioccolati preparati con cacao Domori, altri gusti realizzati con Noci di Sorrento o cilene, paste di meringa di Battifollo, il limoni bianchetto.

Dunque niente polverine, sciroppi, conservati o fissatori del gusto: tutti prodotti freschi e ricercati. E la differenza si nota. «Le materie prime di alta qualità hanno un loro costo – precisa anche Mariuccia Piccin di Zampolli di via Ghega – il latte e la panna che noi utilizziamo per preparare i gelati arrivano dal Cansiglio, le mandorle sono d’Avola e la frutta fresca a di prima qualità».

Ma a Trieste è ancora possibile trovare prezzi più accessibili. «Anch’io uso materie prime della migliore qualità – assicura Marco De Martin della gelateria da “Marco” di via Malcanton – non uso conservanti o additivi ma preferisco vendere la pallina a 1 euro, riuscire ad accontentare tutti i clienti aumentando lo smercio di gelato. Più ne vendo più il cliente lo trova fresco. Diciamo che ho deciso di accontentarmi senza pesare sulle tasche degli altri».

Alla gelateria siciliana in Capo di Piazza la pallina costa 1,10 euro, da De Martino in Viale XX Settembre si paga 1 euro come pure da Udevalla, definito dai golosi “il tempio del gelato”. Intanto su internet ed in particolare su Facebook i triestini protestano e si scatenano proprio sul “caro- pallina” lamentando un aumento del costo dei beni di largo consumo. Per qualcuno, vista la crisi, anche il gelato potrebbe diventare quasi un "lusso". Un gelato domenicale, per una famiglia composta da papà, mamma e due figli, a Trieste potrebbe costare davvero caro. Considerando che, in media, le palline su un cono sono due, la spesa finale per un gelato in allegria potrebbe superare i di 12 euro.

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