Busto d’autore di Tito all’asta a Trieste
TRIESTE
Era collocato in un anonimo ufficio comunale di un paese vicino a Zagabria. A prima vista sembrava uno dei tanti busti raffiguranti il Maresciallo Tito presenti in qualsiasi luogo pubblico della ex Jugoslavia. Solo il fiuto di un collezionista austriaco ha colto l’affare accorgendosi che quei tratti incisi nel bronzo a patina marrone erano opera di un maestro.
L’autore infatti è Anton Augustincic uno dei più importanti scultori croati seguace di Mestrovich e di Krsinic autore, tra l’altro, del famoso monumento alla pace situato al palazzo delle Nazioni Unite a New York. E quel “Busto di Tito” sarà battuto all’asta oggi presso la Stadion. Prezzo di partenza 3mila euro. Nato a Klanjec il 4 maggio del 1900 e morto a Zagabria nel 1979, Augustincic all’età di 18 anni frequentò il Collegio d’arte di Zagabria sotto l’insegnamento di Rudolf Valdec mentre suo mentore fu Robert Franges. Nel 1922 continuò i suoi studi all’Accademia di belle arti di Zagabria sotto la guida di Ivan Mestrovic. Dopo il diploma ricevette una borsa di studio del governo francese e si trasferì a Parigi all’Ecole des Arts decoratifs e all’Academie des Beaux-Arts sotto la guida di J.A. Injalbert. La sua svolta artistica avvenne negli anni Trenta quando Augustincic intensificò la sua produzione di monumenti guadagnandosi la reputazione di vero e proprio maestro in monumenti equestri, che gli valse la nomina nel 1940 di Scultore di Stato con l’affiliazione all’allora Accademia delle scienze e delle arti della Jugoslavia. Dopo la Guerra di liberazione fece molti monumenti del generalissimo Tito.
Il “Busto di Tito” di andrà all’asta oggi raffigura un Maresciallo giovane, in uniforme partigiana, immerso nei propri pensieri, lo sguardo intenso e i tratti decisi tipici dell’arte realsocialista. Nel busto, alto 55 centimetri, si riconosce il tipico tratto di Augustincic. Il “pezzo” non fa parte del cosiddetto “Tesoro di Tito” oggetto del contendere tra gli attuali eredi del padre-padrone della Jugoslavia, con la vedova Jovanka in prima fila. Certo però è una “reliquia” importante di quella che fu la scultura di regime della Jugoslavia. Un piccolo pezzo di storia che contiene in sè tutta l’atmosfera di quel realismo del potere che il Maresciallo riuscì a trasmettere al mondo dell’arte del suo Paese. (m. man.)
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