Burocrazia, triestini in fila: il record al Cup di Cattinara
Molti pensionati passano le mattine tra un ufficio e l'altro. In Posta centrale più di 40 minuti di coda per una raccomandata. Ma le attese più lunghe si verificano in ospedale
TRIESTE. Ma perché i triestini prediligono mettersi in coda a soluzioni più sbrigative? «A fare la fila sono in particolar modo le persone di terza e quarta età e negli anziani di Trieste - spiega lo psicologo Mauro Cauzer - un punto fermo resta la stretta osservanza delle regole, conseguenza della disciplina dell'impero austro-ungarico: pagano le bollette il giorno esatto della scadenza o persino il giorno successivo al ricevimento». Attendendo il loro turno, in coda, chiacchierano con gli altri utenti. «Soddisfano così il bisogno di socializzazione - osserva lo psicologo - l'attesa comune dà la possibilità di uscire dalla solitudine, di ritrovare un ruolo socialmente riconosciuto: quello di malato o, nel nostro contesto, di cittadino solerte che fa sempre e comunque il suo dovere». Secondo Cauzer è anche un modo per riempire il vuoto della giornata.
di Laura Tonero Anche quaranta minuti per spedire o ritirare una raccomandata, un'ora e venti per pagare una prestazione sanitaria o per prenotare un esame medico. E poi oltre tre quarti d'ora per avere un'informazione sul pagamento delle tassa delle immondizie e dai quindici ai venti minuti per discutere i termini di un'utenza per la fornitura di gas, acqua o energia elettrica. I triestini passano una buona percentuale delle loro giornate in fila per pagare bollette, ticket sanitari o per ritirare pacchi, lettere, pensioni. Tempi biblici ai quali si devono abituare soprattutto i più anziani meno abituati ad usare mezzi tecnologici, informatici o call-center.
Le sale d'attesa per accedere ai diversi sportelli sono sempre affollate di cittadini più o meno pazienti, con il numero che si riferisce al loro turno sempre sotto gli occhi. Lunedì scorso abbiamo fatto un giro tra gli uffici pubblici per verificare code e attese. Alle 9.45 davanti agli sportelli Cup, nell'atrio al piano terra dell'Ospedale di Cattinara, ad aspettare il loro turno c'erano oltre un'ottantina di persone. Biglietti elimina code color verde per chi deve ritirare dei referti, rossi per chi deve pagare o prenotare una prestazione oppure richiedere una cartella clinica. Alle 10.15 a chi doveva prenotare una visita il distributore dei ticket assegnava il numero 36 bis, in pratica il 136. I quattro sportelli aperti su sei disponibili "servivano" il 68.
Il 36 bis ha potuto accedere allo sportello appena alle 11.42. Chi invece doveva ritirare un referto aveva il numero rosso 49 e l'unico sportello aperto sui cinque adibiti a questo servizio stava gestendo il numero 31. Il suo turno è arrivato tre quarti d'ora dopo. Nell'attesa c'è chi passeggia tra il bar e l'edicola del piano terra, chi legge il giornale o un libro e chi si è munito di matita e parole crociate. La situazione peggiora al Cup dell'Ospedale Maggiore. Martedì scorso alle 9.30 la sala d'attesa ospitava una sessantina di persone mentre una ventina attendevano all'esterno fumando una sigaretta. Alle 9.34 a chi doveva prenotare un esame o effettuare un pagamento l'elimina code assegnava il numero 202 mentre i quattro sportelli aperti su sette servivano il 117. Per smaltire gli 85 utenti in coda sono serviti 80 minuti grazie anche a qualche rinuncia. «Oggi le cose vanno anche bene - spiega Paolo Garau che attende di pagare una visita per sua madre - ieri mattina alle 11 avevano aperto un solo sportello.
E' veramente una questione di fortuna, ma per chi lavora è un problema». Triestini in coda lunedì scorso anche agli sportelli di Poste Italiane. Nella sede centrale di piazza Vittorio Veneto volendo spedire una raccomandata alle 12.35 il distributore dei numeri assegnava il numero P130 mentre uno dei 9 sportelli aperti su 20 postazioni riceveva il 119. La raccomandata è stata spedita 13 minuti dopo l'una. Situazione più rosea agli sportelli di Acegas Aps in via dei Rettori dove lunedì scorso alle 12.05 per informazioni su una bolletta, l'attivazione di un contratto o il subentro, ritirando il numero 117 ci si trovava in coda dopo altri 23 utenti grazie all'apertura di tutti gli sportelli presenti. Si sono dovuti armare di tanta pazienza anche i triestini che martedì 22 si sono ritrovati in fila agli sportelli di Equitalia. Alle 10.15 il congegno elimina code a chi doveva discutere una rateizzazione consegnava il numero 39: 31 gli utenti in coda per lo stesso servizio, 70 minuti d'attesa. Cinque sportelli aperti su sei, 36 gli utenti in fila alla stessa ora per avere un'informazione o un pagamento. Tempo d'attesa di circa 45 minuti.
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