Boom di matricole all’Università di Trieste: +10,44%

Le lauree scientifiche trainano il balzo dei neoiscritti che raggiungono quota 3310. Al top Fisica, Economia e Giurisprudenza. Continua il declino di Architettura
Studenti a lezione all'Università di Trieste
Studenti a lezione all'Università di Trieste

TRIESTE Il calo demografico, il lavoro che, laurea o non laurea, è sempre più difficile da trovare, il costo non indifferente degli studi, sommati a una sfiducia generale: tutti i segnali lasciavano presagire, se non un vero e proprio calo, almeno una disaffezione dei giovani nei confronti degli studi universitari. E invece, a sorpresa, l’Università di Trieste ha saputo convincere e conquistare (anche a colpi di video promozionali non convenzionali e una campagna mirata sui social network) i futuri maturandi, triestini e non, che hanno scelto di iscriversi in massa ai corsi di laurea di piazzale Europa, regalando numeri da record: l’anno accademico 2016-2017, infatti, vede ai blocchi di partenza il 10,44% di matricole in più rispetto all’anno passato, per un totale di 3310 neoiscritti contro 2997.

I numeri, va precisato, si riferiscono alle immatricolazioni ai corsi di laurea triennale e a quelli magistrali a ciclo unico: le iscrizioni per le lauree magistrali di secondo livello (il cosiddetto +2), invece, si chiuderanno appena a inizio aprile.

L’aumento delle nuove leve, comunque, assume ancora più valore se letto alla luce delle maglie sempre più ristrette dei corsi a numero chiuso, che hanno limitato l’accesso a lauree molto gettonate, tra cui quella in Medicina, i cui posti a disposizione, quest’anno, erano inferiori rispetto a quelli del 2015-16.

Le aree del boom

A trainare l’exploit dell’ateneo sono soprattutto i corsi di laurea “scientifici” e quelli dell’area economico-giuridica: se Fisica si conferma tra i corsi più attrattivi degli ultimi anni (dopo il boom del 2015-16, quest’anno le matricole sono ulteriormente aumentate da 149 a 164), il Dipartimento di Matematica e Geoscienze vede decollare entrambi i suoi insegnamenti: Matematica, passato da 32 a 57 neoiscritti, e Geologia, da 51 a 75. E dopo il calo dell’anno passato, anche Giurisprudenza torna a essere molto attrattiva per i giovani con ben 226 aspiranti avvocati contro i 151 del 2015-16.

Tra i picchi maggiori, poi, non si possono non menzionare quelli di Farmacia (passata da 77 a 107 matricole), Economia internazionale e dei mercati finanziari (da 128 a 165), Ingegneria industriale da (124 a 131) e Scienze politiche (da 171 a 194). Una curiosità: tra le lauree riguardanti le professioni sanitarie è risultato gradito il nuovo corso in Logopedia, che debutta con 14 matricole.

L’area umanistica

Al boom dell’area scientifica non ha fatto da contraltare, come forse si poteva ipotizzare, un crollo di quella umanistica, che ha invece retto l’urto mantenendo numeri sostanziamente stabili rispetto all’anno passato. Con un unico picco molto positivo, che riguarda Scienze dell’educazione: dopo il brusco calo di immatricolazioni che l’anno scorso aveva visto crollare da 243 a 159 il numero di neoiscritti, quest’anno si registra una netta risalita, con 196 studenti.

Il declino di Architettura

L’unico dato davvero negativo che salta all’occhio scorrendo i dati forniti dall’Università è quello del corso di Architettura, che continua il suo lento ma inarrestabile declino: dalle 121 matricole del 2008/2009 si è arrivati, anno dopo anno, alle misere 33 attuali. Una vera e propria fuga che, pur trovando riscontro anche in altri atenei italiani, sembra particolarmente accentuata in quello triestino, evidenza che più di qualcuno, in passato, ha addebitato alle difficoltà del cosiddetto “Sistema Gorizia”, sede del corso di laurea.

Gli stranieri e i fuori sede

Ma da dove vengono i nuovi iscritti? Anche se il quadro dettagliato della provenienza delle matricole ancora non c’è, emergono i trend generali. Che vedono, anche quest’anno, un buon 7% di studenti stranieri, una delle percentuali più alte in Italia. A dare un notevole contributo, poi, sono soprattutto gli studenti fuori sede: circa un terzo degli iscritti all’Università viene da Trieste, un altro terzo dalle altre città del Friuli Venezia Giulia e il restante dalle altre regioni italiane (Veneto in primis) e da oltre confine.

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