Beni culturali, è Soragni il direttore regionale
Nuovo avvicendamento, e nuovo interim, alla Direzione regionale dei beni culturali. Ugo Soragni torna alla guida di Palazzo Economo dove già ricoprì la stessa carica dal 2004 al 2007 e va ora a sostituire Pierpaolo Dorsi, che dal marzo scorso e fino a pochi giorni fa ha retto la Direzione mantenendo al contempo il proprio incarico di soprintendente archivistico per il Friuli Venezia Giulia: incarico al quale ora è tornato «contento», commenta lui, «perché non era, quello di direttore, il mio lavoro». A Dorsi stesso era peraltro giunto inatteso da Roma l’incarico conferitogli quale dirigente di seconda fascia «più anziano in ruolo» dopo che Giangiacomo Martines aveva lasciato a fine gennaio la poltrona di Palazzo Economo per il pensionamento.
L’interim a Dorsi per sei mesi (prorogabili, ma non è stato così) era arrivato in attesa della riorganizzazione complessiva della struttura ministeriale, che a oggi però deve ancora essere portata a compimento: l’annunciata riforma è stata sì licenziata a fine agosto dal Consiglio dei ministri, ma mancano i regolamenti attuativi. Di qui dunque l’ulteriore interim al vicentino Soragni che dovrà fare la spola fra Trieste e Venezia, essendo già direttore regionale dei Beni culturali del Veneto; incarico cui ha assommato la nomina di commissario straordinario per la Reggia di Caserta.
Il neodirettore arriva a Palazzo Economo dopo avere risposto all’interpello emesso dal ministero fra i dirigenti di prima fascia, al quale comunque Dorsi non aveva potuto partecipare in quanto dirigente di seconda. Quello di Soragni è un interim destinato a protrarsi per un periodo al momento indefinito, giacché come detto la riforma attende di diventare operativa («Puntiamo a fare in modo che entri tutto in vigore dal primo gennaio 2015», ha detto pochi giorni fa presentandola il ministro Dario Franceschini). E quando lo diverrà, trasformerà tra l’altro le Direzioni regionali in altrettanti Segretariati - tutti declassati a «seconda fascia» - attivi «con il compito di coordinare tutti gli uffici periferici del ministero operanti nella Regione»; mentre le Soprintendenze per i beni storico-artistici verranno accorpate con quelle per i beni architettonici. Una rivoluzione che comporterà il lancio di nuovi interpelli.
Per ora dunque Soragni si dividerà tra Veneto e Friuli Venezia Giulia: già la scorsa settimana il neodirettore ha avuto un primo incontro con i dirigenti dei vari Uffici regionali.
Resta intanto in ballo il vertice della Soprintendenza ai Beni archeologici, destinata come si diceva a essere unificata con quella ai Beni architettonici. L’incarico di Luigi Fozzati è scaduto il primo luglio, e con la proroga per l’ordinaria amministrazione - fa sapere l’ufficio stampa di Palazzo Economo - si arriva alla data del 15 settembre. Lo stesso Fozzati sarebbe tra i cinque candidati che in estate hanno partecipato all’interpello diramato dal ministero per l’incarico, e valido per tre anni.
La procedura prevedeva che i curricula, inviati a Roma, fossero da lì spediti alla Direzione regionale del Friuli Venezia Giulia e che lo stesso direttore - fino a pochi giorni fa Dorsi - valutasse titoli e competenze proponendo a Roma il nome da convalidare. Fozzati intanto resta in carica fino a lunedì, in attesa che da Roma arrivino disposizioni.
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