Atene, sì al cambio di nome: pace fatta con la Macedonia
La ratifica del trattato di Prespa passa al Parlamento con tre voti di maggioranza. Il primo ministro Tsipras: «Oggi scriviamo una nuova pagina per i Balcani»
epa06815071 Greek Prime Minister Alexis Tsipras (L) and FYROM Prime Minister Zoran Zaev (R) shake hands after their arrival on Macedonian side of the Lake Prespa, near Otesevo, the Former Yugoslav Republic of Macedonia (FYROM), 17 June 2018. Prime Ministers from Greece and Macedonia meet in the Prespes lake district, that borders both countries, and sign an agreement aimed at ending a decades-long dispute between their countries. The agreement shall lead to the renaming of Greece's northern neighbour, as well as its EU and NATO entry. EPA/NAKE BATEV
Tre voti per scrivere la storia, tanti sono bastati al primo ministro della Grecia Alexis Tsipras per ottenere la maggioranza in Parlamento e ratificare l’accordo di Prespa con Skopje per la modifica del nome della Macedonia in Macedonia del Nord. Lo score finale è stato di 153 favorevoli su 300 deputati. Il tutto dopo una vera e propria maratona oratoria in aula e con all’esterno decine di migliaia di simpatizzanti delle forze nazionaliste capitanate da Alba dorata che protestavano gridando al «tradimento». Ma si sa, nei Balcani niente è facile, soprattutto quando si tratta di costruire la pace. Per la guerra basta una scintilla. E questa costruzione di pace è durata ben 27 anni.
La modifica del nome della Macedonia in Macedonia del Nord apre ora la strada a Skopje per l’ingresso nella Nato e nell’Unione europea. Due settimane fa, il Parlamento macedone aveva a sua volta, tra tensioni e sul filo di lana, ratificato l’accordo con Atene e si attendeva ora il via libera dei deputati greci perché entrasse in vigore. Il cosiddetto accordo di Prespa ha ricevuto l’appoggio di 153 dei 300 deputati del Parlamento greco, 145 dei quali provenienti dalle fila del partito governativo Syriza. I restanti otto sono parlamentari indipendenti, del centro o dissidenti delle fila dell’ex alleato di governo, i nazionalisti Greci Indipendenti (Anel).
Il premier Tsipras era sopravvissuto a fatica la settimana scorsa a un voto di fiducia dopo l’uscita dalla coalizione del partito Anel dell’ex ministro della Difesa Panos Kammenos. Ora il premier guida un governo di minoranza e ha avuto bisogno dell’appoggio di deputati indipendenti e dell’opposizione per riuscire a far passare in Parlamento l’intesa.
Tsipras ha definito «un giorno storico» l’approvazione in Parlamento. Dopo aver tirato fuori la Grecia dall’orlo della bancarotta, il premier 44enne ha incassato così una vittoria diplomatica che in pochi credevano possibile fino a pochi mesi fa. «Oggi scriviamo una nuova pagina per i Balcani», ha twittato Tsipras, «l’odio del nazionalismo, la disputa e il conflitto verranno sostituiti dall’amicizia e dalla cooperazione».
Di «vittoria storica» ha parlato anche il premier macedone, Zoran Zaev, congratulandosi con il suo omologo di Atene. «Congratulazioni amico mio», ha scritto su Twitter, «insieme con i nostri popoli abbiamo ottenuto una vittoria storica». «Lunga vita all’accordo di Prespa! Per una pace eterna e il progresso dei Balcani e dell’Europa», ha aggiunto Zaev.
Atene e Skopje «hanno scritto, insieme, una nuova pagina del nostro comune destino europeo», è quanto si legge invece in una dichiarazione congiunta del presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, del vicepresidente e Alto Rappresentante Federica Mogherini e del commissario all’Allargamento Johannes Hahn dopo il voto di ratifica di Atene. «L’Unione europea accoglie con calore l’ulteriore passo cruciale per la ratifica dell’accordo di Prespa con il voto di oggi (ieri ndr.) del Parlamento greco - si legge nella nota - Fin dall’inizio, l’Unione europea ha sostenuto con forza lo storico accordo in seguito ai negoziati sotto l’egida delle Nazioni Unite. Ci sono voluti coraggio politico, leadership e responsabilità da tutte le parti per risolvere una delle dispute più radicate nella regione. Entrambi i Paesi hanno colto questa opportunità unica che costituisce un esempio di riconciliazione per l’Europa nel suo insieme e darà un ulteriore impulso alla prospettiva europea della regione».
«Mentre attendiamo con impazienza le prossime fasi procedurali che portano alla piena attuazione dell’accordo - conclude la nota - possiamo già dire con sicurezza oggi che Atene e Skopje hanno, insieme, scritto una nuova pagina del nostro futuro comune dell’Ue».
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