Aquario di Trieste, squali e razze spiegati dagli esperti

Ogni domenica fino all'8 settembre volontari della Riserva marina di Miramare forniranno informazioni e visite guidate in italiano e inglese per sensibilizzare al rispetto dell’ambiente
Lasorte Trieste 16/08/13 - Rive, Acquario Marino
Lasorte Trieste 16/08/13 - Rive, Acquario Marino

Domenica all’Aquario di Trieste. Tutte le domeniche fino all’8 settembre e anche il sabato della Barcolana (12 ottobre), sarà possibile visitare l’Aquario marino grazie alla collaborazione tra Wwf Trieste e i musei scientifici con i volontari dell’associazione che affiancheranno il personale comunale. È la prima volta che si assiste a una collaborazione di questo tipo tra Wwf Trieste e struttura comunale, anche se da anni l’Area marina di Miramare segnala alla stuttura di molo Pescheria la presenza di tartarughe marine o altre specie ittiche che vengono curate all’Aquario.
Istituito nel 1933, ospita in prevalenza specie marine dell’Alto Adriatico. Di particolare interesse le vasche che riproducono i principali ambienti del golfo e la vasca ottagonale da 10mila litri che ospita piccoli squali e razze. Un Vivarium, accanto ai terrari con le specie di serpenti velenosi delle terre adriatiche, propone la ricostruzione degli stagni carsici, con ululoni, rospi comuni e rane verdi. Sarà possibile ammirare anche Tina, cernia che con i suoi 20 anni rappresenta l’ospite più longeva. Qui i pesci arrivano tutti grazie ai pescatori locali che volontariamente li sottraggono a un destino “culinario”.
Per far fronte alla scarsità di personale proprio nel periodo di maggiore afflusso di turisti, il Wwf assicurerà la presenza di una volontaria di madrelingua inglese che coadiuverà il personale accogliendo i visitatori ed effettuando visite guidate (alle 10.30 in italiano e alle 12 in inglese, o in mancanza di richieste, in italiano). Altri volontari saranno presenti con un banchetto per distribuire materiali divulgativi sul rispetto e la conservazione dell’ambiente marino e la pesca sostenibile. «Non è un caso che questa collaborazione nasca proprio a Trieste», spiega il presidente del Wwf locale, Alessandro Giadrossi, e «ci impegneremo per far emergere le potenzialità del turismo culturale» aggiunge il direttore dei musei scientifici, Nicola Bressi. «Ponendoci come soggetti attivi – prosegue Giadrossi - intendiamo conferire alle visite un taglio protezionistico, rendendo l’Aquario non un luogo di detenzione ma una sede dove ragionare sulle problematiche del mare coinvolgendo il visitatore». «Ci auguriamo che la collaborazione possa essere ampliata – riprende Bressi -: abbiamo infatti in progetto l’allestimento di una sala didattica».
Per alcuni pesci l’Aquario funge da ospedale. «La presenza degli esemplari nelle vasche permette a migliaia di persone di riflettere sull’educazione al consumo sostenibile di fronte a un animale vivo. L'età raggiunta da Tina dimostra che i nostri pesci stanno bene: diventano anziani e non li sostituiamo».
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