Anziani ma sempre più colti: la foto Istat dei friul-giuliani
TRIESTE. Un’istantanea del Friuli Venezia Giulia. È quella scattata dall’Annuario statistico italiano 2015, pubblicato di recente dall’Istat, al cui interno si trovano numerose informazioni sulla vita dei 1.227.122 residenti in regione, suddivisi fra 217 comuni, di cui solo Trieste sopra i 200mila abitanti. La popolazione invecchia e l’età media è al di sopra dei livelli italiani: 46,6 anni contro 44,6 e un 25,1% di ultrasessantacinquenni rispetto al 21,7% del dato nazionale. La stagnazione demografica si conferma di anno in anno e nel 2014 la differenza tra nati e morti rinnova il passivo: -4.587.
Un’emorragia parzialmente tamponata dal saldo positivo degli immigrati giunti sul territorio: +2.346 fra quelli che hanno lasciato il Fvg e 6mila nuovi arrivati, di cui 1.576 per motivi umanitari e richieste d’asilo. Gli stranieri hanno inoltre tassi di fecondità più alti degli italiani (1,99 contro 1,25) e fanno figli in più giovane età, se si considera che una madre italiana ha il primo figlio mediamente a 32,4 anni e una madre straniera partorisce invece entro i 28,7. Gli immigrati regolarmente residenti nel 2015 in Fvg sono 107.559: l’8,8% degli abitanti, contro il 10,8% del Nordest e l’8,1% dell’Italia. Se 35.423 sono cittadini comunitari, 39.299 provengono dall’Europa centro-orientale, 6.674 dall’Africa del Nord, 9.278 dal resto dell’Africa, 4.589 dal Far East, 7.854 dal resto dell’Asia, 464 dall’America settentrionale, 3.742 da quella centro-meridionale, 42 dall’Oceania, mentre 42 sono apolidi.
Le famiglie interamente straniere sono il 17,4% dei nuclei, mentre quelle miste toccano il 6,4% del totale. Il Fvg si dimostra inoltre avanzato dal punto di vista delle scelte matrimoniali. Da tempo il rito civile ha superato quello religioso e il dato si rafforza nel 2014, con 2.058 unioni civili e 1.402 benedette da un sacerdote, rispettivamente il 59,5% e il 40,5%. In Italia le percentuali sono invertite, con il 42,5% di matrimoni civili e il 57,5% di quelli religiosi: il dato nazionale è trainato dalla scelta delle regioni meridionali, mentre la tendenza alle unioni civili è confermata anche nel “bianco” Nordest, dove tale scelta riguarda ormai il 55,1% delle unioni. Un trend che si rispecchia nelle nascite in regime di convivenza: il 28,1% del totale in Fvg. Dal punto di vista scolastico, nell’anno 2013/2014 si contano 31.060 iscritti all’asilo, 51.830 alle elementari, 31.143 alle medie, 4.964 alla formazione professionale e 46.949 alle superiori. Tra questi ultimi, sono il 97,5% quelli che scelgono l’istruzione pubblica e 7,2% i ripetenti, mentre è il 78,3% a essere giunto al diploma. Fra i detentori della licenza superiore, si iscrive all’università il 51,3%, percentuale che scende a un terzo se si considera tutta la popolazione fra i 19 e i 25 anni. I livelli di preparazione restano bassi rispetto a quelli europei: fra gli adulti si conta il 12,5% di laureati (la media italiana è del 12,7%), il 29,8% di diplomati, l’8,8% con qualifica professionale, il 31,6% con licenza media e il 17,3% con licenza elementare o nessun titolo. Il livello culturale è comunque generalmente più alto di quello italiano: nel 2015 sono state rispettivamente il 37,9% e il 28,9% le persone sopra i sei anni a essere state in un museo o in un sito monumentale, quando in Italia ci si arresta al 29,9% e al 23,6%. Il 52,1% ha letto almeno un libro e il 54,6% sfoglia saltuariamente i quotidiani, contro il 43,5% e il 48,1% italiani.
Cambiando prospettiva, non mancano statistiche sulla sicurezza, da cui emerge un Fvg ben più sicuro di altri territori. I delitti denunciati nel 2014 sono stati 3.598 ogni 100mila abitanti, contro i 4.801 della media nazionale e i 4.754 del Nordest. Si contano 8 omicidi, 7 tentati omicidi, 1.127 lesioni, 81 violenze sessuali, 21.971 furti, 248 rapine, 3.143 truffe, 84 estorsioni, 389 reati legati alla droga. I crimini sono compiuti per il 67,1% da italiani e per il 32,9% da stranieri, mentre i minorenni sono il 3,2%. In Italia le denunce a carico degli immigrati si arrestano invece al 22,8%, rispecchiando d’altronde la maggiore presenza straniera nel Nord Italia, come dimostra il 35,6% di reati compiuti da immigrati nel Nordest.
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