Anselmi a Miramare: promosso il "capo" rinviato a giudizio per assenteismo
TRIESTE «Finalmente il nostro Paese si è dotato di un sistema statale moderno e dinamico. I musei non sono più meri uffici delle Soprintendenze ma realtà a sé stanti, capaci di gestire programmazione e risorse». Il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, racconta la nomina di 114 direttori dei musei statali non dirigenziali, selezionati tra il personale interno del ministero tra funzionari storici dell’arte (48), architetti (30) e archeologi (36). A Trieste, per il Parco e il Castello di Miramare, è stato scelto un architetto. Nulla da eccepire se non fosse che Maurizio Anselmi, già responsabile del Parco, ha curato tutti i progetti di recupero e risistemazione dell’area verde che non gode proprio di ottima salute.
La sua promozione appare un po’ stonata viste le condizione in cui versa tuttora il Parco di Miramare oggetto di interrogazioni parlamentari e sopralluoghi ministeriali. Il Mibact, verrebbe da dire, premia il degrado. In nome della rotazione e della modernità.
Il decreto di nomina, firmato dal direttore generale del ministero architetto Ugo Soragni, già direttore regionale in Friuli Venezia Giulia, è del 27 ottobre. Il nuovo direttore di Miramare farà capo a Luca Caburlotto, direttore del polo museale del Friuli Venezia Giulia, che da tempo nega l’esistenza del degrado a Miramare.
«Dal 5 novembre queste figure entreranno nel pieno delle loro funzioni per guidare queste nuove realtà chiamate a dotarsi di un proprio statuto e adottare una contabilità certa e trasparente» spiega la nota del ministero. E qui sorge l’altro problema.
Il dirigente Anselmi risulta sotto processo essendo stato rinviato a giudizio nel luglio scorso nell’ambito dell’inchiesta sull’assenteismo a carico di 31 dipendenti della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia con l’accusa di falso ideologico e truffa ai danni dello stato. All’architetto Anselmi, entrato in Soprintendenza come geometra negli anni ’80, vengono contestate assenze ingiustificate per sette ore. Un processo parallelo è stato attivato dalla Procura della Corte dei conti. Imputato e promosso.
Il nuovo direttore del Castello e del Parco di Miramare dovrà quindi rispondere dell’accusa di assenteismo. Un inizio non proprio entusiasmante per il funzionario che solo il 6 ottobre scorso, al museo del Castello, aveva tenuto una conferenza sul Parco dal titolo “L’ananas a Miramare. La passione botanica di Massimiliano» per indagare l’interesse dell’arciduca verso la natura. Nel curriculum dell’architetto, che in passato è stato anche responsabile della Grotta Nera di Basovizza ed è un atleta della società nautica Grignano, c’è la scoperta di un misterioso tunnel durante il restauro (progetto anch’esso da lui curato) dei muraglioni del Castello costruito nel 1860 su progetto di Carl Junker.
Nessun procedimento, invece, a carico di Rosella Fabiani, la storica dell’arte triestina, che lascia la guida del museo del Castello dopo ben 25 anni. «Non rispondo su questo tema» ripete Fabiani. Un quarto di secolo è un pezzo di vita. Ancora ieri il sito del Mibact riportava: «Castello di Miramare: direzione, dottoressa Rossella Fabiani; ufficio tecnico, architetto Maurizio Anselmi». Come dire la direttrice sostituita al responsabile dell’ufficio tecnico che è anche responsabile del Parco di Miramare.
Per la prima volta, nella storia della gestione dell’area, il ministero ha messo il Castello e il Parco di Miramare sotto un’unica direzione. Una scelta romana probabilmente dettata dalla spending review. «Non rispondo su questo tema» ripete la storica dell’arte. In fondo lei lascia la direzione di un museo che è da sempre ai primi venti posti in Italia per afflusso di pubblico, secondo solo alle Gallerie dell’Accademia di Venezia nel Nordest. Una media di oltre 200mila visitatori paganti all’anno con un incasso che negli ultimi due ha sfiorato il mezzo milione di euro. Fabiani, con all’attivo diverse pubblicazioni su Miramare (tra cui la guida ufficiale tradotta in in diverse lingue), conosce la residenza di Massimiliano e Carlotta più di chiunque altro. «È un normale avvicendamento. Non ci sono problemi. E anche giusto cambiare dopo 25 anni. È tanto tempo che sono lì. È giusto che si cambi» spiega l’ex direttrice. Una cosa però tiene a sottolineare: «Io ero direttore del Castello, non del Parco».
Un po’ le dispiace, ma da funzionario dello Stato preferisce il ruolo di civil servant: «Non so ancora cosa andrò a fare. Il mio lavoro continua regolarmente al servizio dello Stato. Sono uno storico dell’arte e amo il mio mestiere. Quello che ho fatto a Miramare è sotto gli occhi di tutti. Parlo del Castello, ovviamente». Come dire: fin che c’era lei il Parco è rimasto fuori dal Castello. Degrado compreso.
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