«Alla Soprintendenza rapporti poco sereni»

Il ministro Bray comunica i risultati dell’ispezione in risposta a un’interrogazione di Prodani (M5S) sull’Ufficio diretto da Picchione: «Ma sottorganico oggettivo»
Di Ferdinando Viola
Foto BRUNI TRieste 07.09.12 Dott.ssa Maria Giulia PICCHIONE-Sovr.Beni Culturali
Foto BRUNI TRieste 07.09.12 Dott.ssa Maria Giulia PICCHIONE-Sovr.Beni Culturali

«L’indagine ispettiva ha potuto evidenziare un rapporto non semplice e talvolta poco sereno tra il Soprintendente e il personale, dovuto tra l’altro a un oggettivo sottorganico che peraltro affligge numerosi altri uffici». Parola del ministro dei Beni culturali Massimo Bray, in risposta a un’interrogazione del deputato triestino del Movimento Cinque Stelle, Aris Prodani. Bray si riferisce ai risultati dell’indagine svolta dagli ispettori inviati dallo stesso ministro sulla conduzione dell’Ufficio da parte della soprintendente Maria Giulia Picchione. Prodani aveva chiesto dell’indagine solo alla fine della sua interrogazione. Quello che in concreto il deputato grillino chiedeva era altro e riguardava il blocco dell’installazione dei pannelli fotovoltaici deciso dalla soprintendente. Il ministro non è entrato nel merito addebitando al rapporto «poco sereno» le disfunzioni della Soprintendenza.

«La Soprintendenza del capoluogo giuliano dal 2012 a oggi ha respinto, o comunque bloccato, il 57,5% delle richieste per l’installazione di pannelli fotovoltaici o relativi a impianti di solare termico sulle case che rientrano nelle zone soggette per legge al suo esame - aveva scritto il deputato -. Secondo una relazione tecnica degli uffici competenti del Comune, i progetti di privati per gli interventi sopra descritti autorizzati dalla Soprintendenza ammontano al 42,5% del totale; in pratica, dei 73 procedimenti di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, 22 (pari al 30,1%) hanno ricevuto il parere contrario della Soprintendenza, 20 (il 27,4%) il parere favorevole con prescrizioni che spesso rendono inattuabile l’intervento e 25 (il 34,3%) sono stati approvati con la procedura del silenzio assenso». Prodani ricorda che a seguito di numerosi esposti, la Procura di Trieste ha aperto una procedura d’inchiesta per abuso d’ufficio nei confronti soprintendente Maria Giulia Picchione accusata – insieme ad altri funzionari – di aver bloccato o rallentato irreparabilmente pratiche e autorizzazioni paesaggistiche, incluse quelle relative al fotovoltaico.

La risposta del ministro non ha toccato come si diceva il tema specifico del fotovoltaico ma ha fatto capire il perchè di questa situazione. «L’indagine ispettiva - sottolinea Massimo Bray - ha messo in evidenza un lungo periodo di quattro mesi di vacanza della funzione dirigenziale alla quale è seguita una saltuaria presenza della Picchione che era però contestualmente impegnata nel corso formativo obbligatorio per i dirigenti della pubblica amministrazione. A partire dal luglio 2012 il Soprintedente ha adottato una serie di provvedimenti finalizzati a riorganizzare l’Ufficio, razionalizzandone la struttura e inserendo il protocollo informatico. Tale azione meritoria non ha tuttavia ancora risolto le problematiche connesse allo smaltimento arretrato accumulandosi. Nel periodo agosto-dicembre 2012 a fronte di soli 7 funzionari tecnici il numero delle pratiche in materia paesaggistica pervenute all’ufficio erano 2769».

«La tutela del patrimonio artistico e architettonico - afferma Prodani, commentando la risposta del ministro - deve essere una priorità, ma la pubblica amministrazione non può impedire arbitrariamente investimenti privati soprattutto in un periodo di grave crisi economica. Dire poi che il rapporto tra soprintendente e personale non è semplice e poco sereno, mi sembra decisamente grave».

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