Al Salone degli Incanti la mostra del Lego: un milione di mattoncini ricrea mondi e storie

TRIESTE Qualche mattoncino per sognare, pochi pezzi in più per dare vita ad un cantiere della fantasia. Parli del Lego e pensi a uno dei giochi capaci di attraversare mode e generazioni, resistendo all’incedere del virtuale e mantenendo fede ad una formula che parla solo di estro e sana manualità.
Temi che alimentano “I love Lego”, la mostra dedicata all’iconico marchio danese inaugurata ieri al Salone degli Incanti a cura dell’assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, Giorgio Rossi. L’allestimento è stato fatto in collaborazione con l’associazione culturale Arthemisia e RomaBrick, e il progetto è stato varato in occasione dei 25 anni della Genertel, qui coinvolta in veste di partner attraverso il programma Valore cultura.
Colori, arte e valori abbinati anche a numeri. Sotto questo profilo la mostra si accontenta di “invadere” circa la metà del Salone degli Incanti ma propone qualcosa come un milione di mattoncini a incastro, assemblati in sei installazioni tematiche che regalano oltre 100 metri quadri di di scenari e diorami.
Un gioco, sì, ma intramontabile sembra, se è vero che al mondo sono 100 i milioni di persone che ogni anno si inventano ingegneri con il Lego, dando anche una anima artistica ai progetti. Capita quindi di assistere a opere monumentali ispirate ad alcune delle più note saghe epiche o cinematografiche, veri universi in miniatura che parlano della conquista dello spazio, dei pirati, dei fasti dell’antica Roma (80 mila i mattoncini usati qui per riprodurre scorci dei Fori Imperiali) e soprattutto di paesaggi ispirati al Medioevo e alle cifre Fantasy, forse le opere più suggestive. E a dare un senso ancor più ludico al festival, ecco che l’esposizione Lego va a incastonare al suo interno un percorso in chiave di quiz, invitando il visitatore a scoprire i personaggi celati all’interno dei diorami e, grazie ad una estrema licenza poetica, decisamente fuori contesto; come dire dove si nascondono Batman e Robin tra i pirati? Già, dove?
Una cosa è tuttavia certa. La mostra omaggia anche Trieste, riproducendo lo stadio “Rocco” e persino il Tram di Opicina. Oggi la mostra apre ufficialmente i cancelli (sino al 30 giugno, da martedì a venerdì 10/18, sabato e domenica 10/19) mentre ieri è andata in scena la vernice accompagnata dalla presenza del sindaco Roberto Dipiazza, dell’assessore Rossi, dell’assessore della Regione Pierpaolo Roberti, del Viceministro per la Famiglia e Disabilità Vincenzo Zoccano, dei rappresentanti di Arthemisia e di Genertel con il suo Ammistratore Delegato Manlio Lostuzzi: «Un’iniziativa nel segno della cultura e della tradizione – ha espresso il vertice Genertel – solo un primo passo per le celebrazioni che intendiamo per l’anniversario del 25°». Tra un mattone e l’altro, si costruisce una base per il sociale. La mostra si avvale dell’egida “Arte per la Solidarietà” e propone, tramite anche una parte dei biglietti, il sostegno per l’Onlus “Centro per la salute del bambino”. —
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