Addio a un’altra icona del commercio. Chiude “Il Quadro”, il negozio dei vip
TRIESTE Il metro sempre pronto sul bancone, per realizzare gli abiti su misura o per adattare alla perfezione i capi già esposti. L’ambiente ricercato, con il mobilio vecchio, in legno, come la grande scala che collega i due piani, o come il maestoso lampadario che accoglie i clienti all’ingresso. Dopo 35 anni di attività un altro pezzo di storia del commercio triestino dice addio. È il negozio “Il Quadro”, di via San Spiridione, che da sabato scorso ha annunciato la vendita finale.
Qui, negli anni, il titolare Erminio Lorenzon ha vestito attori, sportivi, personaggi conosciuti e tanti, tantissimi triestini che cercavano abiti eleganti. Il viavai in questi giorni è continuo, sono molti ad approfittare dei grandi sconti applicati, ma sono tanti a esprimere anche il proprio dispiacere. «Dopo 35 anni è giunto il momento di smettere – spiega Erminio – e ciò succede per diversi motivi, per qualche piccolo problema di salute passato, e soprattutto perché a 69 anni è giusto godersi la pensione. E la vita».
«È dal 1964 che lavoro», sottolinea lo stesso Lorenzon: «Ero ancora un ragazzino, prima del negozio avevo avuto altri impegni, sempre nel settore, poi ho rilevato questo locale nel 1983. Era un punto vendita di abiti femminili. È stato un sacrificio investire ma era un periodo d’oro, e quella voglia di migliorare costantemente è proseguita. Nel 1986 è stata fatta una ristrutturazione, nel 1994 è stato il momento di un ampliamento e nel 2004 abbiamo preso un ulteriore spazio qui vicino».
Tanti i “vip” che consideravano “Il Quadro” un punto di riferimento, soprattutto nel periodo di maggiori affari per Erminio, come per tutto il comparto del commercio. «Gli anni ’80 sono stati i più belli e con gli affari migliori. Poi si è fermato tutto alla fine degli anni ’90 e dal 2005, in particolare, tutti siamo un po’ in sofferenza. Ma i clienti non sono mai mancati. Tra i più famosi ricordo tanti attori di teatro, personaggi televisivi come Franco Di Mare più di recente e, tra gli anni ’80 e ’90, tanti calciatori, arbitri e molti cestisti, spesso altissimi, che qui venivano a ordinare i vestiti su misura».
Ma al di là dei volti noti, Erminio ha instaurato legami speciali con clienti che nel tempo ha visto crescere. Gli stessi che ora si dicono molto dispiaciuti per il suo abbandono. «C’è un ragazzo robusto, un gran fisico, taglia 58, molto alto, che da sempre viene qui. Conosco anche la sua famiglia, qualche giorno fa mi ha detto “meglio che non dico della chiusura a mia mamma altrimenti si mette a piangere”. O, ancora, un altro giovane, venuto qui giorni fa. Era stato da me insieme al padre quando aveva sei o sette anni. Mi ricordo che, pur essendo così piccolo, era già innamorato delle cravatte e gliene avevo confezionata una in formato ridotto, solo per lui. Adesso che è adulto è tornato per acquistare dell’abbigliamento, ha scelto anche alcune cravatte e gliele ho regalate, proprio perché non mi sono mai scordato di quel bimbo che aveva voluto indossarle da piccolino».
La vendita straordinaria con i super sconti continuerà al massimo fino ad aprile, per svuotare tutta la merce. Poi Erminio si dedicherà alla sua pensione. Resta però un rammarico. «Finora nessuno si è proposto per rilevare questa attività e per portarla avanti così com’è. Di negozi così, che hanno anche il servizio di sartoria, ormai ne sono rimasti pochissimi a Trieste. Per il momento si sono presentate persone che vorrebbero aprire un bar o un negozio di vestiti ma non con le stesse caratteristiche di questo. Insomma, un punto vendita come tanti altri già esistenti. Ed è un peccato davvero. Ci sto pensando, vediamo nei prossimi mesi quello che succederà. Certo il mio desiderio era quello che subentrasse qualcuno in grado di portare avanti la tradizione». —
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