Addetti alle biglietterie senza stipendio da mesi. Musei a rischio serrata
TRIESTE Rischio “serrata” per i musei civici proprio a ridosso di Natale. Gli addetti alla sicurezza, all’accoglienza dei visitatori, all'apertura e chiusura delle sedi espositive e al servizio di biglietteria, nelle prossime settimane potrebbero infatti incrociare le braccia. Il motivo? Da mesi non ricevono lo stipendio regolare. L’ultimo percepito per “intero” è stato quello di settembre. E il futuro si annuncia ancora più incerto. Abbastanza insomma per far scendere sul piede di guerra i 22 dipendenti a tempo indeterminato, a cui si aggiunge un operatore a contratto e altri a chiamata, che lavorano per la veneta La Fortezza.
La spa - che sta gestendo questo appalto con un affitto di ramo d'azienda dall'ottobre 2017 - assicura attualmente la sorveglianza al Castello di San Giusto, al museo Sartorio, all’Aquario, alla Sala Selva di palazzo Gopcevich e al Museo della Civiltà Istriana Fiumana e Dalmata. A determinare il mancato pagamento degli stipendi c'è un contenzioso tra La Fortezza e il Comune. L'amministrazione comunale la scorsa estate ha comminato una sanzione da circa 200 mila euro alla realtà veneta, contestando il fatto che alcuni lavoratori non erano in possesso, come previsto dal capitolato d'appalto, degli attestati relativi ai corsi antincendio e di primo soccorso.
Non solo: è stato rilevato anche il fatto che il personale non indossava una divisa. «Così, da agosto, - spiega Daniele Torsi, direttore de La Fortezza - il Comune non ci versa il dovuto, trattenendo quote per coprire la sanzione. Noi abbiamo fatto fronte ad alcuni mesi di stipendi, ma ora siamo in difficoltà. A fine ottobre abbiamo versato ai dipendenti solo metà paga». I dipendenti hanno quindi inviato una lettera ai consiglieri comunali e al sindaco nella quale spiegano la situazione di grave difficoltà economica nella quale versano. «Allo stato attuale, a causa del cortocircuito tra Comune e ditta, non si sa quando otterremo ciò che ci spetta - si legge nella missiva -. Questa situazione è lesiva della dignità umana e sociale di quanti quotidianamente garantiscono un servizio teso a valorizzare la città dal punto di vista turistico».
I dipendenti si augurano che la situazione si risolva a breve, altrimenti si dicono pronti a tutto, compreso lo stato d’agitazione durante le feste. Un danno d’immagine per Trieste, che la giunta intende chiaramente scongiurare. «Non è una questione di carattere politico, - precisa l'assessore alla Cultura, Giorgio Rossi -. Ho già parlato con il mio dirigente per affrontare la questione ma, in verità, è La Fortezza che per prima deve gestire la situazione: i dirigenti non fanno altro che far rispettare le regole. La spa deve capire che si sta rapportando con un ente pubblico e non con un privato: non ci sono gli stessi margini di trattativa. C'è un capitolato da rispettare. Chi ha in mano l’appalto deve garantire i requisiti idonei ad affrontare la sicurezza nei musei».
Il direttore de La Fortezza, peraltro, lamenta il fatto che non vi stato un monito prima dell'arrivo di quella sanzione, e contesta la scelta del Comune di assegnare una multa per ogni dipendente senza i corsi in regola anzichè una sanzione unica alla nostra società. «Infine - conclude Torsi - non era prevista una divisa ma un abbigliamento consono». Ma il capitolato, secondo il Comune, dice altro. —
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