A Trieste il carrello della spesa più caro del Nordest
Dopo la città di vecchi certificata dai dati di qualche giorno fa dell’Anagrafe comunale, piomba sulla città la conferma di un’altra tradizione statistica: Trieste si conferma, secondo l’inchiesta nazionale dell’Associazione Altroconsumo che esce puntualmente a settembre, la città più cara del Nord-Est in fatto di spesa al supermercato.
Stando per l’appunto all’approfondimento di Altroconsumo, il costo di un carrello-tipo uguale in 68 capoluoghi di provincia è qui da noi più alto della media nazionale del 3,3%: 6.567 euro l’anno per famiglia contro 6.356, là dove il tipo di carrello tenuto in conto è il preferito dalla maggior parte degli italiani nonostante la crisi, cioè il carrello con i prodotti di marca dai nomi più noti e pubblicizzati che Altroconsumo stessa colloca nella prima di tre fasce (la seconda è calcolata sui marchi gestiti in casa dalle catene tipo Coop, Pam, Conad, la terza è presa dagli scaffali dei discount). Guardando quindi alla classifica delle 68 città-campione, Trieste viene messa al settimo posto per il costo di tale carrello. Al Nord più care risultano essere solo Aosta e Genova, terza e quarta con 6.681 e 6.613 euro. Prima invece di pescare dopo la nostra un’altra rappresentanza del Nord-Est bisogna scorrere la graduatoria fino al 27.mo posto, dove si trova Trento con 6.406. Per trovare poi la terza città più cara del Triveneto bisogna scalare al 36.mo, e qui ci si ritrova in Friuli Venezia Giulia, dato che si tratta di Udine, dove la spesa-tipo costa 6.363 l’anno. Meglio ancora fa Pordenone (Gorizia non c’è tra le 68) con un carrello da 6.163 euro, ben al di sotto della media nazionale: siamo alle soglie della top-ten del risparmio.
Tra le dieci città che Altroconsumo considera più virtuose ne figurano quattro del Veneto, regione in cui - secondo l’indagine - la concorrenza ovvero la presenza di un numero di punti vendita superiore rispetto ad altrove calmiera di più i prezzi. L’inchiesta dice, per dirne una, che un medesimo prodotto, come una confezione di tavolette di detersivo per lavastoviglie di marca Finish, risulta poter costare tra il posto più economico e quello meno fino al 220% in più (la Nutella ha il prezzo meno variabile col 37%). C’è però un altro dato che emerge dalla marea di dati. Sapete quanto costava lo stesso carrello a Trieste secondo l’indagine del settembre 2013? 6.559 euro, otto in più. Neanche uno al mese. Anche la media nazionale è inchiodata dalla deflazione figlia a sua volta della crisi. Segno che il primato che Altroconsumo ci assegna non stride con i più recenti parametri dell’Istat sull’inflazione locale prossima allo zero.
Quattordici infine sono i punti vendita “visitati” a casa nostra quest’anno: quattro si collocano in una fascia di convenienza «media», dieci sforano in quella «non conveniente». L’indice migliore (117 dove 100 è il risparmio “perfetto”) lo prende il Famila di Valmaura, quello più alto (129) va al Billa del Viale.
@PierRaub
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