A Trieste debutta l’atelier cinese per le spose “low cost”

Il negozio “Jessy” di via San Francesco offre abiti e accessori a prezzi contenuti. C’è anche la possibilità di noleggiare il vestito a un costo di cento euro al giorno
Alcuni modelli di abito da sposa in vendita nel negozio Jessy di via San Francesco
Alcuni modelli di abito da sposa in vendita nel negozio Jessy di via San Francesco

TRIESTE A Trieste apre il primo reparto cinese di abiti da sposa low cost, con vestiti da affittare o comprare, per poche centinaia di euro, insieme a gadget e accessori. E in tempi di crisi la risposta dei clienti non manca. L’idea è nata qualche settimana fa al negozio “Jessy” di via San Francesco 20, che ha creato un piano ad hoc, una vetrina dedicata e cartelloni pubblicitari in città, mantenendo comunque la formula di molti altri negozi cinesi, che propongono abbigliamento e oggettistica varia. «Abbiamo deciso di aprire un reparto per la sposa a basso costo perché molte persone ci raccontavano la difficoltà di spendere cifre elevate in occasione del matrimonio - spiegano in via San Francesco -. Così abbiamo scelto di allestire una parte dello spazio a disposizione, al secondo piano, con abiti da sposa ma anche da cerimonia per adulti e bambini. La scelta funziona. Per ora molti ci hanno chiesto soprattutto di prenderli in affitto».

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Ma quanto costano gli abiti low cost? «Affittare un vestito da sposa circa 100 euro al giorno, per quanto riguarda l’acquisto si possono trovare anche a 300, parliamo spesso di abiti classici quindi bianchi, con corpetto e gonna. Finora abbiamo già avuto parecchie richieste, in particolare per noleggiarli. Ci sono molte persone venute dalla Slovenia, ma anche molti stranieri che vivono in città e anche qualche triestina. Abbiamo fatto alcuni cartelloni pubblicitari che hanno suscitato curiosità. C’è pure chi ha affittato alcuni dei nostri modelli per organizzare una sfilata di moda».

Il negozio ha puntato sul business del matrimonio economico anche sul fronte degli accessori, con veli a poche decine di euro, in aggiunta a coroncine, guanti, scarpe, stole, fiori e bigiotteria da applicare alle acconciature. «Sono vestiti e gadget che arrivano dalla Cina - spiegano ancora da “Jessy” - e qualcosa anche dalla Francia. Alla fine molte persone non possono spendere tanto, anche se il matrimonio è un giorno importante, quindi cercano di tagliare i costi su qualche fronte. Spesso considerando, nel caso della sposa, che si tratta di un abito che si indosserà una volta sola, c’è chi decide di risparmiare su quello. Abbiamo ordinato una prima serie di vestiti ma visto l’interesse poi se ne aggiungeranno altri».

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L’obiettivo è quello di inserire nella collezione anche merce a prezzi più ridotti ancora, per venire incontro alle richieste di chi può contare su un budget davvero limitato. Sulla vetrina esterna campeggia un manichino-sposa vestito con abito, velo, calze, giarrettiere, guanti, gioielli, comprese le bomboniere. Qualcuno si ferma un po’ stupito, nel notare un abito nuziale a poca distanza da minivestiti da discoteca, biancheria sexy, parrucche colorate, piume e oggettistica varia.

Curiosità, il negozio Jessy, aperto due anni fa, per quasi sessant’anni è stato la libreria degli sloveni di Trieste. Rimasto per un periodo vuoto, in cerca di un nuovo “inquilino”, nell’aprile del 2014 era stato rilevato dai commercianti cinesi, inizialmente solo con la vendita di abbigliamento e accessori, un mese fa circa si è aggiunta poi la sezione “sposa”.

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