A Trieste barricate contro i negozi “monomarca”

Rigutti annuncia battaglia in Comune e ricorsi al Tar. Toncelli (Pd): "Valuteremo in Commissione le contrarietà". Confcommercio: "Per ogni posto di lavoro creato dalla grande distribuzione se ne perdono tre nei punti vendita tradizionali"
Foto Bruni 06.01.14 Saldi di gennaio
Foto Bruni 06.01.14 Saldi di gennaio

«Tra il disco verde della giunta e l’approvazione da parte del Consiglio comunale il percorso sarà lungo e complesso». L’affermazione riguarda i negozi cosiddetti monomarca e in particolare i cinque nuovi complessi commerciali periferici che oggi dovrebbero avere il via libera da parte della giunta comunale, ma non viene come si potrebbe presumere dal fronte dei commercianti triestini che pure anche ieri hanno ribadito il loro categorico “no”, bensì da Marco Toncelli esponente del Partito democratico e presidente della Terza commissione del Comune, competente in particolare su Politiche economiche, commercio, artigianato e turismo. É qui che, come annuncia lo stesso Toncelli, arriverà già la settimana prossima la delibera dell’assessore allo sviluppo economico Edi Kraus. «La Confcommercio - come rileva il suo direttore generale Pietro Farina - comprende ben trenta associazioni di categoria nei settori di terziario, commercio, turismo, servizi, trasporti e spedizioni e tutte e trenta si sono concordemente espresse contro nuovi insediamenti di questo tipo. «La battaglia continua decisa sul doppio fronte - conferma il vicepresidente di Confcommercio Franco Rigutti - quello politico e in questo senso contiamo fermamente di venir ricevuti nell’ambito dei lavori della Commissione comunale e di poter esplicitare nuovamente e più dettagliatamente tutte le nostre perplessità, e su quello giudiziario di ambito amministrativo al quale siamo stati costretti ad accedere». Confcommercio ha infatti in piedi un doppio ricorso al Tar: uno contro il Comune e un secondo contro l’Ente zona industriale (Ezit). «Quello nei confronti dell’amministrazione comunale - specifica Farina - poggia sull’assunto che alcune delle autorizzazioni richieste sono comprese in zone non compatibili con il commercio, mentre quello contro l’Ezit si fa forte del fatto che è stato autorizzato un insediamento commerciale basandosi sulla previsione di un cambio di destinazione d’uso con il nuovo Piano regolatore».

«Bisognerà innanzitutto capire - precisa Toncelli - se nel territorio del nostro comune vi è necessità di destinare nuove ampie metrature a negozi della grande distribuzione e se inserendo nuove attività in un’area, magari non ne facciamo morire altre in una zona vicina. Per cui prevediamo anche più di una audizione». Affermazioni forti che rischiano di suonare come un “avviso” che un consigliere di maggioranza invia al proprio assessore. Il ragionamento banalizzato che circola è ad esempio questo: serve un supermercato all’ex Gaslini che è proprio di fronte alle Torri d’Europa dove le Cooperative operaie hanno il loro più grande ipermercato e pure recentemente hanno annunciato esuberi? Oltre all’ex Gaslini, le aree interessate dai nuovi complessi sono quelle dell’ex concessionaria Dino Conti, una tra via Flavia e via Pietraferrata, una tra via Valmaura e via Rio Prinario attigua a Bricofer e una che amplia la Elio arredamenti di Prosecco. Ma poi in ballo vi sono tre ulteriori centri commerciali: in via Campo Marzio all’ex Fiat, tra via Flavia e via Brigata casale e in strada per Cattinara per i quali però bisogna attendere il completamento della Valutazione ambientale strategica (Vas).

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