A Monfalcone torna l’orologio del municipio VIDEO E FOTO

MONFALCONE Da venerdì primo settembre 2017i i monfalconesi possono tornare a interrogare gli orologi della torre del municipio per sapere senza fatica che ore sono. Dopo almeno cinque anni, il meccanismo è ritornato in funzione, anticipando di sette mesi l’effettivo rientro di sindaco, giunta e uffici nel municipio e la riapertura del palazzo ai cittadini. Le lancette hanno iniziato l’operazione di “riallineamento” all’ora corrente poco prima delle 12, davanti a una piccola folla di amministratori e curiosi guidati dal sindaco Anna Cisint e dal coordinatore del progetto di restauro dell’edificio, l’ingegner Edino Valcovich. Nello spazio di un minuto, le lancette ne hanno recuperato, a scatti, i quindici circa mancanti alle 12.
Era almeno dal 2012, anno che ha visto lo sgombero definitivo e totale dell’edificio, con la chiusura del bar al piano terra, proprio al di sotto della torre dell’orologio, che le lancette erano bloccate sulle 11.45. Ora hanno ripreso a muoversi, senza che possano più “sgarrare”, perché a regolarle c’è un sistema automatico connesso alla rete, come avviene per i telefonini. Tant’è che le 12 “laiche” ieri sono scoccate qualche attimo dopo quelle battute dal campanile del vicino duomo di Sant’Ambrogio. Il meccanismo che anima i due orologi è invece quello originale, prodotto dalla ditta Boselli di Milano (e ora restaurato dalla Opera Est di Trieste) e installato nel 1953, quindi coevo alla realizzazione della torre di cui fu corredato il municipio con il terzo intervento di modifica del palazzo edificato in stile neoclassico tra il 1859 e il 1861 su progetto su progetto dell’architetto Perrucchetti.
Non che negli anni il municipio non abbia continuato ad accumulare restyling, se non rivisitazioni consistenti come quelle subite negli anni ’20 e all’inizio degli anni ’50 dello scorso secolo.
L’ultimo intervento fu realizzato alla fine degli anni ’90, attorno alle metà del secondo mandato della giunta Persi, e comprese non solo una sistemazione del primo piano, ma anche la sostituzione del lucernario con quello progettato dall’architetto Francesco Morena per migliorare l’illuminazione naturale dello scalone e svecchiare il palazzo.
Proprio il lucernario sarà però ora soggetto a una sostituzione, decisa perché, come ha spiegato l’ingegner Valcovich assieme al sindaco Cisint, la copertura in vetro e i suoi supporti si erano disarticolati da tempo rispetto alle strutture murarie alle quali è agganciato. «Abbiamo deciso di effettuare dei lavori ulteriori al lucernario – ha aggiunto al sindaco – anche perché fuori norma, oltre che disarticolato rispetto al resto delle strutture». Il lucernario attuale lascerà posto nel giro di un paio di mesi a un’altra copertura, sempre trasparente e approvata dalla Soprintendenza ai beni architettonici.
Tra i lavori di finitura e dettaglio del municipio, che ieri il sindaco ha confermato sarà riaperto attorno a Pasqua (quindi all’inizio di aprile), ci sono le balaustre dello scalone, mentre si sta lavorando ancora al consolidamento del controsoffitto della sala del Consiglio comunale, che ritornerà al suo uso consueto, separata da una porta a vetri dalla sala della giunta, collocata alle sue spalle (fino allo sgombero del palazzo era l’ufficio del sindaco).
«Le tinte che saranno utilizzate, dal crema al grigio pallido, per dipingere la sala sono già state concordate con la Soprintendenza», spiega Valcovich, indicando inoltre lo stemma con il falco in bassorilievo che guarda verso la sala della giunta e sarà pure restaurato. «È gesso dipinto, anche se potrebbe sembrare bronzo da lontano», prosegue Valcovich, sottolineando come della sala siano stati recuperati tutti gli altri stucchi in gesso risalenti agli anni ’20. «Innanzitutto, però, abbiamo voluto riattivare gli orologi della torre civica – sottolinea il sindaco Cisint, affiancata dal vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Nicoli – a segnare che Monfalcone si sta muovendo».
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