A Monfalcone il porto “hub” dell’auto ora insidia Capodistria
MONFALCONE Dal porto di Monfalcone verso mercati asiatici risparmiando otto giorni di navigazione. Un vantaggio competitivo, ci stavano riflettendo da alcuni anni giganti logistici del traffico marittimo (soprattutto auto) come Wallenius Wilhelmsen Logistics o Db Cargo Logistics. Quest’ultima si è addirittura fermata diverse giornate a Monfalcone per verificare con precisione “tedesca” la posizione portuale e il sistema logistico-ferroviario. E alla fine è arrivato il via libera. Nasce il Monfalcone Hub del mediterraneo specializzato nelle automobili con una joint venture tra Wallenius Wilhelmsen, Db Cargo Logistics e la Compagnia portuale. Un colpo straordinario per il porto di Monfalcone che alle porte dell’«entrata in squadra» con Trieste nell’Autorità portuale di sistema dell’Alto Adriatico punta al raddoppio della capacità di traffico delle automobili diventando concorrente con il porto di Capodistria.
Già ora lo scalo di Portorosega è in prima linea con il traffico di automobili garantito dalla Cetal (Gruppo Grimaldi) che si è focalizzato su alcuni marchi tra i quali la Mercedes, e nell’ultimo anno la compagnia ha registrato un traffico di circa 160-170mila veicoli. La nuova joint venture Monfalcone Hub del Mediterraneo che vede come braccio operativo la Compagnia portuale punta a realizzare per questo primo anno 60mila vetture. L’idea è di portare nel Fvg parte della produzione di veicoli che oggi viene spedita in Asia attraverso i porti del Nord Europa. A regime il prossimo balzo di traffici grazie alla presenza di Wallenius e Db logistics dovrebbe raggiungere quota 160-170mila vetture, come la Cetal. Per il porto di Monfalcone dunque una quota 320-350mila vetture l’anno, una cifra che comincia a diventare rilevante nella scalata al primato di Capodistria nel settore che macina qualcosa come 600mila automobili l’anno.
Ieri mattina nella sede dell’Azienda speciale porto che ha per così dire “covato” e favorito questo accordo, la firma dell’alleanza tra la Compagnia portuale con il presidente Riccardo Scaramelli che era accompagnato dall’ad Andrea Valentinuzzi, Konrad Kurz senior vice presidente della “Land based operation and terminals” di Wallenius Wilhelmsen Logistics Germany e Christian Lang, area manager (settore veicoli) di Db Cargo logistics.
La Compagnia portuale sarà l’impresa portuale che farà da braccio operativo in porto e si è impegnata a investire in attrezzature, formazione e soprattutto risorse umane per poter gestire il traffico. «A regime saranno assunte da 25 a 35 persone - ha annunciato lo stesso Scaramelli - è la prima volta che lo scalo di Monfalcone viene considerato un porto leader per il traffico di automobili e non solo. A Db Logistics e a Wallenius dico grazie per aver creduto nel porto monfalconese».
«Un progetto al quale stavamo lavorando da due anni - ha spiegato Kurz - ed è un grande successo aver raggiunto l’accordo con don DB Cargo. Non abbiamo ancora nessun contratto di traffico, ma vi assicuro che ci saranno molte possibilità». Un’assicurazione che non lascia dubbi considerato che Wallenius Logistcs (dati di ottobre 2016) è un gigante da 6mila 700 dipendenti in tutto il mondo distribuiti in 28 stati, gestisce un movimento di 4,6milioni di automobili (1,8milioni per l’Oceano e 2,1 milioni nel trasportop interno) e ha più di 55 navi che servono 12 rotte verso sei continenti.
L’obiettivo ora è di spostare parte del traffico di automobili dal porti del Nord Europa che sono saturi da tempo risparmiando 8 giorni di tempo vista la necessità di circumnavigare l’Europa. «Assieme a Wallenius abbiamo deciso di venire sull’Adriatico e per farlo abbiamo anche trovato il partner giusto come la Compagnia portuale - ha affermato Lang - entro la fine dell’anno porteremo il primo traffico di automobili dalla Germania». Le automobili di marchio soprattutto tedesco arriveranno in treno a Monfalcone (o con le bisarche) per essere spedite via mare verso l’Asia e il Far Est con Navi che probabilmente scaricheranno altre vetture provenienti dai mercati asiatici. Molto soddisfatto il direttore dell’Azienda speciale porto, Sergio Signore, che ha fatto gli onori di casa alla firma dell’accordo. «Era tre anni fa quando abbiamo incontrato per la prima volta Wallenius in una fiera a Mosca - ha raccontato - un primo approccio che ha dato i suoi frutti».
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