Nella sala del trono del castello di Miramare la magia del restauro live sul dipinto di Kis che ritrae Francesco I
Al Castello la proposta che consente ai visitatori anche di interagire con gli incaricati del lavoro. Contessa: «Esperienza che arricchisce»
Una nuova esperienza di “restauro live” si sta svolgendo, proprio in questi giorni, nelle stanze del Castello di Miramare: protagonista dell’originale proposta, rivolta sia ai turisti che ai triestini, è il “Ritratto dell’Imperatore Francesco I”, dipinto di Joseph Kis risalente al 1850 circa.
I visitatori del Museo potranno assistere in diretta agli interventi di manutenzione dell’opera e rapportarsi con i restauratori, a disposizione del pubblico per soddisfare ogni curiosità. «Questo quadro – spiega la direttrice Andreina Contessa – si trovava nella Sala del Trono, dove Massimiliano voleva fossero esposti i ritratti di tutti gli Asburgo.
Siccome l’opera era collocata molto in alto, non avevamo mai avuto occasione di osservarla da vicino, finché non l’abbiamo tirata giù per la mostra “Dagli Uffizi a Miramare”: in quel momento ci siamo resi conto che necessitava di un intervento manutentivo».
Per effettuare i lavori sono stati chiamati Ginevra Pignagnoli e Lucio Zambon, due restauratori di Palazzo Patriarcale a Udine. «Abbiamo notato – conferma Pignagnoli – dei piccoli sollevamenti della pellicola pittorica: il nostro compito principale sarà dunque iniettare dell’adesivo in modo da sanare queste piccole crepe, facendo riaderire la pellicola alla tela originaria.
Nell’occasione, faremo anche una pulitura generale dalla polvere».
I due artigiani provengono da un’esperienza quarantennale, iniziata dopo il terremoto del 1976 nella Scuola di restauro di Villa Manin a Passariano. Nonostante siano “veterani”, però, non nascondono l’emozione che provano ogni volta all’interno del Castello.
«In questo periodo – dice Zambon – ci è capitato di collaborare anche per altre tele: ritratti di Carlotta, di Massimiliano e del maresciallo Radetzki, che quando entriamo in studio ci guarda con cipiglio.
La cosa che amo di più del mio lavoro, però, non è legata a un oggetto in particolare: piuttosto, mi piace dover affrontare sempre nuovi argomenti per avere una visione a tutto tondo di quello che sto facendo. Ciò che mi motiva è l’entusiasmo di imparare cose nuove».
Entusiasmo che i restauratori sapranno comunicare ai visitatori del Museo.
«Il restauro – conclude Contessa – costituisce sempre un momento di conoscenza, sia per noi operatori che per il pubblico: scoprire il backstage di un museo, vedere che cosa significa prendersi cura di un’opera d’arte, comprendere l’etica del restauro è qualcosa di incredibilmente arricchente. Per questo i visitatori si fermano, osservano e spesso cercano l’interazione». I lavori di restauro si fermeranno nel weekend, per riprendere il 16 agosto, fino al completamento dell’opera.
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