Morto alla festa di maturità, il racconto degli amici: «Stavamo attraversando le strisce, poi un tonfo»
Le parole del migliore amico di Kevin, investito e ucciso da un’auto mentre stava andando alla cena per la maturità. Cordoglio anche dalla dirigente scolastica: un minuto di silenzio per ricordare il ragazzo
LIGNANO «Stavamo attraversando le strisce pedonali, Kevin era il primo, abbiamo sentito un tonfo e Kevin non c’era più».
Sono le parole di Berat Kolari, uno dei 9 studenti con cui Kevin Murataj, 19 anni, di Latisana, aveva partecipato alla cena di maturità prima di essere travolto dall’auto che l’ha investito e ucciso, al Villaggio Europa.
Berat racconta l’accaduto nella scuola frequentata da Kevin, l’Isis tecnologico Plozner di Latisana, dove, sabato 27, si respirava lo stupore e il dolore dei ragazzi per la perdita del compagno.
Il ricordo della dirigente
Kevin frequentava la classe quinta dell’Istituto tecnico tecnologico Plozner, uno dei tre istituti del polo scolastico, dove lo conoscevano tutti: con il suo grande sorriso riusciva a farsi notare.
«Era un bravo ragazzo, benvoluto da tutti, che si impegnava a scuola e che aveva ben chiaro quello che desiderava fare da grande: iscriversi alla facoltà di ingegneria», racconta il dirigente scolastico Angela Napolitano, pure lei sconvolta dal dolore.
Un minuto di silenzio
«Alle 9 ci siamo raccolti in un minuto di silenzio, un gesto condiviso anche con la sede di Lignano. Piano piano i ragazzi sono usciti in giardino da tutte le sedi, come a volersi raccogliere in un unico grande abbraccio», continua il dirigente prima di far notare che «sono stati gli studenti a chiedere di fare una raccolta fondi a sostegno della famiglia».
L’amico di Kevin
L’amico di sempre di Kevin, Berat Kolari, era con lui anche venerdì notte, quella dell’incidente. «Siamo andati alla cena di matura alla pizzeria Stadio con i nostri professori – racconta Berat –. La serata avrebbe dovuto concludersi al Mr.Charlie, era lì che volevamo andare a ballare. Quando siamo usciti dalla pizzeria, dovevamo portare degli zaini tutti in una macchina e ci siamo incamminati verso il parcheggio».
A questo punto Berat interrompe il racconto, prende fiato e poi prosegue: «Ci siamo incamminati sulle strisce pedonali per raggiungere l’auto nel parcheggio dello stadio, di fronte al locale. Kevin era il primo della fila. Ricordo solo l’impatto, un tonfo così forte che è stato avvertito anche da chi era in pizzeria.
Ricordo di aver guardato i miei compagni e di essermi reso conto che ne mancava uno. Ho girato la testa e ho visto Kevin volare, sbalzato per una quindicina di metri. Siamo corsi da lui mentre sono arrivati i soccorsi».
Berat e Kevin si erano conosciuti da bambini sui campi di calcio.
«Lui era sempre stato solare, cercava sempre di tenere alto il morale a chi gli stava vicino. Per qualche anno – aggiunge Berat – aveva capitanato la squadra, ci spronava a dare il massimo, tirando fuori il meglio da ognuno di noi. Aveva un grande carisma».
I due amici condividevano i progetti futuri di entrambi: «Kevin – continua Berat – aveva le idee molto chiare su quello che voleva diventare da grande e da tempo parlava della facoltà di ingegneria.
Nei fine settimana aveva iniziato a lavorare alla pizzeria Bella Napoli a Lignano, per potersi mantenere». Oltre al calcio, Kevin – aggiunge l’amico – «amava andare al cinema, era un appassionato delle produzioni Marvel. Gli piaceva anche la musica, ascoltava il rock o un rap strano, mentre io preferisco la musica classica, per questo motivo discutevamo spesso».
Berat e Kevin, con i loro compagni avrebbero dovuto festeggiare la fine del percorso di studi, in attesa dell’esame di maturità. Invece per gli studenti del Plozner sarà una notte segnata dalla drammatica corsa al Punto di primo soccorso. «Voglio ricordarlo con il suo sorriso contagioso.
Non credo che vorrebbe vederci tristi, credo che vorrebbe che lo ricordassimo con gioia perché lui era un ragazzo che guardava al mondo con una grande positività», conclude Berat.
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