Trieste, ruba il portafogli in autobus e dà un pugno alla vittima che lo rivuole indietro

I fatti contestati risalgono alla sera del 9 febbraio 2023 e sono avvenuti a bordo di un autobus della linea 20,

Maria Elena Pattaro
La linea 20 della Trieste Trasporti
La linea 20 della Trieste Trasporti

Costretto a restituire il portafoglio rubato poco prima, si vendica sferrando un pugno in faccia alla vittima, prima di scendere dall’autobus alla fermata di largo Barriera Vecchia e scappare. Due anni dopo, la giustizia chiede conto di quella condotta violenta. Sul banco degli imputati è finito il giovane magrebino Maachi Elouadi, senza fissa dimora, accusato di furto aggravato e lesioni. Nei giorni scorsi il processo a suo carico è entrato nel vivo, con la testimonianza in aula del carabiniere che, attraverso le immagini delle telecamere interne al bus, era riuscito a identificare lo scippatore.

I fatti contestati risalgono alla sera del 9 febbraio 2023, quasi due anni fa. E sono avvenuti a bordo di un autobus della linea 20, quella che collega Muggia alla stazione ferroviaria di Trieste. Manca poco alla mezzanotte quando, secondo l’accusa, lo straniero sorprende alle spalle un passeggero salito a bordo poco prima. Con la mano sinistra gli sfila il portafoglio da una tasca, confidando che la mossa repentina passi inosservata. Ma si sbaglia: il derubato si accorge dello scippo e si ribella. Ne nasce una colluttazione, in cui il malcapitato che cerca di tornare in possesso del proprio portafoglio. E ci riesce, nonostante la paura e la sorpresa. A quel punto, lo straniero cerca di scappare ma è troppo tardi. Le porte del mezzo si sono già richiuse sicché non ha scelta: deve proseguire la corsa fino alla fermata successiva. La vittima forse si era illusa che il brutto episodio si fosse concluso. Invece no: in largo Barriera Vecchia, un istante prima di scendere, lo scippatore gli sferra un gancio e scappa.

L’intera sequenza dei fatti è stata descritta in aula dal vicebrigadiere dell’Arma che all’epoca aveva esaminato le immagini delle telecamere installate a bordo del bus. Erano stati proprio i frame a incastrare il presunto responsabile: l’investigatore lo aveva riconosciuto subito, visto che si tratta di un volto ben noto alle forze dell’ordine.

Il nordafricano, difeso d’ufficio dall’avvocata Jennifer Schiff, ha diversi precedenti alle spalle: nel suo passato figurano reati contro la persona, ma anche ricettazione e inottemperanza delle prescrizioni. Ora è chiamato a rispondere anche di furto aggravato e lesioni personali. Nell’udienza dei giorni scorsi doveva deporre anche la parte offesa, che però non era presente in aula. Il processo è stato aggiornato al prossimo 4 aprile. Intanto, com’è noto, Barriera Vecchia, all’epoca teatro dei fatti, è diventata una delle tre zone rosse di Trieste, in cui arginare violenza e degrado. —

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