Trieste, Porto Vecchio verso la Conferenza dei servizi: l’iter del progetto da 620 milioni

Attesa tra gennaio e febbraio la riunione degli enti per valutare la proposta di partenariato per hangar e moli dello scalo. Obiettivo gara entro il 2025

Francesco Codagnone
Una veduta del Porto Vecchio di Trieste
Una veduta del Porto Vecchio di Trieste

Mancano solo le ultime carte. Nelle prime settimane del 2025 Costim provvederà a trasmettere tutta la documentazione integrativa alla proposta di project financing per la riqualificazione del Porto Vecchio – Porto Vivo.

 

 

A quel punto gli uffici municipali potranno convocare la Conferenza dei servizi, la cui riunione – fanno sapere dal Comune – è attesa indicativamente tra gennaio e febbraio. Comune, Consorzio Ursus, Regione, Soprintendenza e tutti gli enti interessati saranno quindi chiamati a esaminare il project avanzato da Costim con le sue controllate Elmet e Impresa Percassi, già licenziato in ottobre dal Consiglio comunale.

Il piano della società di real estate bergamasca prevede la riqualificazione completa dei sessantasei ettari dello scalo, tramite lavori da oltre 620 milioni di euro e un cronoprogramma da nove anni e mezzo. Il modello di rigenerazione urbana proposto è quello già applicato dalla famiglia Bosatelli a Chorus Life, il nuovo smart district inaugurato il 20 novembre scorso nell’ex area industriale Ote di Bergamo.

Qualora dovesse aggiudicarsi l’appalto, Costim sottoscriverà un contratto di concessione di cinquant’anni per la gestione di otto edifici (comunali), dei moli, delle banchine e della linea di costa (demaniali), con l’impegno a versare un canone d’uso annuo di 215 mila euro al Comune e 599 mila al Demanio. A questi si sommeranno 162 milioni di lavori per realizzare opere di interesse pubblico: marine, spiagge, spa e una centrale di teleriscaldamento dell’acqua in Molo III.

Altri 19 hangar verranno invece acquistati dal privato su una base d’asta di 45,97 milioni di euro. Costim investirà quindi un totale di 458,12 milioni per la ristrutturazione dei magazzini, mantenendo inalterati volumi e architetture. I fabbricati verranno quindi venduti o locati a terzi, con destinazioni private diverse: ospiteranno due hotel a quattro e cinque stelle, uno studentato, parcheggi al coperto, residenze e appartamenti bulit-to-rent.

Tutto il progetto dovrà prima essere scandagliato dalla Conferenza dei servizi, che potrebbe riunirsi già entro i primi due mesi dell’anno. Particolarmente cruciale sarà il parere delle Belle arti, considerando i vincoli cui sono soggetti i vecchi hangar sdemanializzati. Sarà l’ultimo passaggio della procedura prima della pubblicazione del bando di gara, che dovrà essere indetto secondo le modalità del partenariato pubblico-privato: quindi comunitario, ma con diritto di prelazione per il proponente, in questo caso Costim.

Significa che, nel caso in cui un soggetto terzo dovesse presentare una proposta economicamente più competitiva, il gruppo bergamasco potrà decidere di eseguire comunque il progetto, ma alle rinnovate condizioni (quindi alzando la posta economica), oppure ritirarsi dalla gara. In tal caso Costim sarà rifondata di quanto già investito in fase di progettazione: circa 2,2 milioni.—

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