Zorzi: con i miei Over ai Mondiali

TRIESTE. «Vorrebbero giocare sempre, 5 contro 5 a tutto campo. Ogni tanto mi tocca frenarli: “Ragazzi, stiamo calmi, prima facciamo un po’ di riscaldamento...”».
Questi allievi scavezzacollo hanno minimo 65 anni. Il coach chiamato a gestire i “ragazzacci” di anni ne farà 82 anni a giugno. Ma in quel periodo più che ai regali di compleanno, Tonino Zorzi, il “paron”, starà già pensando ai tre Mondiali che lo attendono. «Over 65, over 70 e over 75 anni. A Montecatini ci aspettano Mondiali impegnativi. Quando è partita l’idea di fare una kermesse tutta per Master gli organizzatori non avrebbero immaginato che avrebbero ricevuto l’adesione di 450 squadre. Arriveranno anche dal Cile, dal Venezuela».
Zorzi, ct inevitabile visto che è il “senatore” dei coach italian i («Tra i miei vice ho avuto fior di allenatori, da Ettore Messina che ho allevato alla Reyer Venezia a Caja a Pavia»), ha diretto recentemente il primo collegiale a Verona. «Le convocazioni sono nate spontaneamente, mi arrivavano segnalazioni dagli altri allenatori, il passaparola ha fatto il resto. Qualche altro giocatore sono andato a cercarlo. C’è chi ha dovuto dare forfait perchè non regge più un incontro ma chi c’è si è presentato con lo spirito giusto e l’entusiasmo di un ragazzo di 15 anni».
Tra i convocati nelle rappresentative over anche qualche immortale della mitica Ignis Varese. «Con noi ci sono Aldo Ossola e Flaborea. Sì, Ottorino con il suo “uncino” fa ancora la differenza. Il reclutamento è ancora aperto. Meneghin? Magari. Chissà. Potremmo chiamare anche qualche Usa che ha deciso di vivere in Italia. Qualche mese fa ho visto Charlie Yelverton, ci sarebbe anche John Fultz...Il più scatenato del nostro gruppo? Il siciliano Peppe Vento è un bel fenomeno: oltre a correre su e giù per il campo da basket è stato anche vicecampione mondiale di tennis over 70».
“Ragazzacci” incorreggibili, appunto. «Si sono tenuti tutti in attività. Cedolini ha la protesi a un ginocchio ma si allena ogni giorno. Nino Comelli, che vive a Trieste, fa basket tre volte alla settimana. Dei miei goriziani c’è anche Ciucci Devetag...Conoscete bene anche Giancarlo Sarti ma qui gioca e non fa il ds. Il nucleo più numeroso però è quello degli ex Milano 2, sì insomma, All’Onestà e Mobilquattro: Barlucchi, Nizza, Papetti, che è anche medico, e non guasta».
Coach Zorzi, come si fa a gestire il gruppo? «Come una qualsiasi altra squadra. Attenti in difesa e transizione a volontà. Non ho bisogno di cercare motivazioni per stimolarli, hanno tutti tanta passione che potrebbero venderla al mercato». Obiettivo, per ora non dichiarato, è fare bella figura, continuando la tradizione delle Nazionali Over 40 e 50, fortissime, con elementi ben noti da queste parti come Roberto Bullara o Ricky Esposito. «Beh, quelli sono ragazzi. I veri senior siamo noi...». Ok. Palla in buca, “Paron”.
Le rappresentative Over occupano comunque solo una parte dell’agenda degli impegni di Zorzi. «Seguo qualche giovane goriziano, qualcosa si sta muovendo, peccato che non ci sia più una realtà di vertice. Gioco sempre a golf, a Spessa sempre, Grado e Trieste d’estate. Sto scrivendo un libro sulla mia storia. Parto da lontano, da quando si andava a Trieste a giocare con gli juniores. Il padre di Vittori ci aveva indicato un’osteria dove con due mezzi piatti di pastasciutta ti riempivi lo stomaco spendendo un niente...Ovviamente ancora adesso vado a vedere partite di basket. Domenica scorsa ho avuto fiuto, scegliendo Alma-Kontatto. Ho visto una gran bella partita, mi sono divertito. Brava Trieste. Mi spiace per Boniciolli. Insieme abbiamo vinto una Coppa Italia con Avellino e una EuroChallenge Cup con la Virtus Bologna. Ma quelle volte lì io, che di vice ne ho avuti a decine, ero l’assistent coach di Matteo».
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