Velista dell’anno, il baby Gradoni supera Pelaschier e gli altri big

La Fiv assegna il premio al sedicenne che ha vinto tre Mondiali Optimist Benussi lo ha avuto su Arca Sgr alla Barcolana: «Ha un indubbio talento»
2019 Optimist World Championship, Antigua.
2019 Optimist World Championship, Antigua.

TRIESTE

Il velista italiano dell’anno 2019 è Marco Gradoni.

Il giovanissimo atleta romano di appena 16 anni conquista la ventiseiesima edizione del premio grazie alla tripletta di titoli mondiali nella classe Optimist raggiunti nel 2017, 2018 e 2019.

Forte del riconoscimento già ricevuto a livello internazionale come Rolex Sailor of the Year 2019 (prima di lui per l’Italia solo l’olimpionica Alessandra Sensini aveva scritto il proprio nome nel libro d’oro della manifestazione organizzata da World Sailing), Marco è l’unico ad aver conquistato tre titoli iridati consecutivi nella deriva più diffusa come entry level della vela. Così anche la Federvela finalmente lo omaggia attribuendogli il suo premio più importante.

Il più giovane finalista del premio ideato da Acciari Consulting e abbracciato dalla Federazione Italiana Vela mette in riga un parterre di tutto rispetto composto da Ambrogio Beccaria, primo italiano a vincere la Minitransat, Vittorio Bissaro e Maelle Frascari, campioni del mondo della classe olimpica Nacra 17, Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò, iridati nel 470 juniores, e l’inossidabile Mauro Pelaschier, che dopo una vita di successi tra giochi olimpici, Coppa America e le regate più blasonate, nel 2019 si è tolto la soddisfazione di raggiungere il più alto gradino del podio sia al mondiale della classe 12M S.I. a Newport su Nyala, lo scafo del 1938 di proprietà di Patrizio Bertelli, patron del team Prada Luna Rossa, sia al mondiale ORC di Sebenico sull’Xp44 Wb Five.

Nonostante l’inevitabile versione digital della serata, un entusiasta Marco Gradoni ha raccolto l’applauso virtuale dei propri rivali, guardando al futuro visto l’improcrastinabile addio per raggiunti limiti d’età all’amato Optimist.

Al coro di lodi per Gradoni si aggiunge anche la voce di Furio Benussi, che aveva accolto Marco a bordo del maxi Arca SGR durante l’ultima edizione della Barcolana:«Sono molto felice per questo riconoscimento a Marco, che reputo un atleta di indubbio talento. Mi ha molto colpito - ha sottolineato Benussi - la naturalezza con la quale è riuscito a passare dall’Optimist ad uno scafo di 30 metri come il nostro durante la classica nel Golfo triestino. Dopo due strambate aveva già capito gli angoli di cui è capace la nostra barca».

Gli altri premi consegnati durante la serata hanno portato sull’ideale palco Roberto Lacorte, come miglior armatore-timoniere del suo minimaxi SuperNikka, mentre il titolo di Barca dell’Anno è andato al TP52 Xio del marchigiano Marco Serafini.

Una menzione speciale per l’innovazione tecnologica è stata riservata infine al team progettuale di Luna Rossa. —





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