Unione solida ed equilibrata Pillon ha azzeccato le mosse

La trasferta di Padova ha portato alcune certezze al di là dello 0-0. La mediana più robusta funziona ma con gli attaccanti out le difficoltà a segnare restano
Pablo Granoche guardato a vista da Hallfredsson del Padova
Pablo Granoche guardato a vista da Hallfredsson del Padova

TRIESTE La Triestina all’Euganeo ha fatto una bella figura. Anzi un osservatore neutrale, non coinvolto nelle gesta della C, avrebbe scommesso su un’inversione di classifica delle due contendenti. Specie nel primo tempo ma anche nell’avvio della ripresa l’Unione ha giocato con ordine e personalità dettando i ritmi non trascendentali della contesa. Il Padova si è adeguato senza quasi mai capire come poter prendere in mano il match. La conseguenza è che sul taccuino la Triestina ha collezionato 3 o 4 palle gol e il Padova solo un paio una delle quali neutralizzata da una paratona di Offredi. C’è poi l’episodio del rigore accordato e poi cancellato da Feliciani su segnalazione se non errata quantomeno tardiva del suo assistente tale Santi di Prato. Sulla questione rigori ci sarebbe da aprire un capitolo a parte. In questa stagione la Triestina ha recriminato su almeno quattro episodi molto ma molto discutibili. Sta di fatto che in 15 gare i numeri dicono che l’unico penalty calciato dagli alabardati è quello segnato da Lodi a Carpi (compensato subito dopo da un rigore contro apparso generosissimo). Da Gautieri a Pillon dunque la musica non cambia. Quel che è cambiato, almeno nella partita di ieri, è lo schema tattico e l’attitudine alla compattezza che vuole il tecnico trevigiano. La mossa più azzeccata è stata l’inserimento del giovane Boultam sulla trequarti. L’olandese ha trovato spazio tra le linee patavine e ha messo in difficoltà il play-maker Hallfredsson che è giocatore di qualità ma non brilla per dinamismo. Il centrocampo, con Giorico centrale al posto di Lodi, non è quasi mai andato in affanno. C’è da dire che Mandorlini non aveva Ronaldo, l’ispiratore delle verticalizzazioni, la cui assenza ha avuto un peso (senza il brasiliano finora i biancoscudati non hanno mai vinto).

Ma quanto ad assenze la Triestina è regina del torneo: lunedì erano sette gli indisponibili. «Nonostante gli assenti, la partenza alle 10 del mattino per i tamponi, la Triestina ha fatto paura e ha giocato meglio del Padova» scrive il quotidiano locale patavino. Pillon dunque, da tecnico navigato, ha trovato l’assetto tattico più adeguato. I giocatori, bravi anche in alcune occasioni nelle giocate strette, hanno fatto il resto. Solo un po’ d’affanno nel finale: i cambi sono pochi rispetto agli avversari e il tecnico ha sacrificato Sarno già pronto per rilevare Granoche (e il fantasista non l’ha presa bene) preferendo l’ingresso di Rapisarda. Come dire: prendiamoci questo punto e non rischiamo. Un atteggiamento che ci sta ma che non potrà bastare già in vista del match con il Perugia. Gli umbri sono la squadra più talentuosa del torneo e sabato al Rocco la vittoria servirebbe come il pane. La possibilità di poter schierare Gomez almeno per uno spezzone sarebbe una manna perché anche all’Euganeo l’assenza dei bomber (anche Litteri è out) si è sentita. La Triestina non può più permettersi di perdere altro terreno. Nemmeno prima della sosta natalizia.

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