Unione, il centrocampo di Pillon chiave dell’operazione rimonta
TRIESTE Uno-due a Bolzano e palla al centro. Il gesto spettacolare e istintivo di Mensah con sfera all’incrocio e la capacità di gestione del vantaggio nel finale gettano le basi sulle quali rimettere al centro un obiettivo iniziale che sembrava sfumato: si riapre la possibilità di giocare per il vertice della classifica. Alle 13.30 di mercoledì l’Unione, sotto contro la capolista Südtirol, si ritrovava a 11 punti di distacco dalla vetta. Alle 14.20 il gap era di 5 dai bolzanini ed è rimasto tale anche dalle altre due leader per effetto del successo del Modena all’Euganeo. La fantasia e le speranze dei tifosi si riaccendono com’è giusto che sia. Eppure, senza voler togliere i meriti della doppia vittoria consecutiva a Pillon e ai suoi ragazzi, servirà aspettare ancora alcune gare per capire se l’Unione sia da vertice o meno. Intanto perché l’effetto novità in panchina necessita di essere consolidato da prestazioni e risultati. E poi perché le prossime gare dovranno testare una raggiunta maturità del complesso alabardato. In questo frangente è quindi saggio non sbilanciarsi ma analizzare un paio di elementi che costituiscono la base di una crescita collettiva della Triestina. Sul piano caratteriale in un gruppo che, tolta la parentesi di Legnago, non era mai andato alla deriva, nelle ultime partite si è innestato un equilibrio e una capacità di reazione notevoli. Solo con il Ravenna, squadra di tutt’altro rango rispetto al Südtirol, l’Unione era stata capace di rimontare e superare l’avversario. Anzi spesso in passato gli alabardati non erano stati in grado di recuperare nè di mantenere il vantaggio.
L’equilibrio nella condotta delle ultime partite (senza dimenticare gli episodi) è un elemento chiave nel determinare il rendimento della squadra. La soluzione tattica con un trequartista (Boultam) che lavora sulle due fasi e una linea di centrocampo dinamica e robusta con l’esclusione di Lodi (peraltro infortunato) ha messo in non poche difficoltà gli avversari. È un modo semplice e concreto di interpretare il calcio e di sfruttare al meglio gi eventuali errori del competitor. Non solo ma questa disposizione in campo, ovviamente quando i giocatori la applicano con dedizione com’è successo, ha dato alla difesa una notevole protezione contro attacchi ben rodati e prolifici. Non è un caso il rendimento molto alto di Lambrughi, che in molti davano in desolante declino, e che invece è stato tra i più brillanti ed efficaci grazie alla sua capacità di lettura delle situazioni. Per contro non si è vista una squadra martellante in attacco anche perché i due terzini si sganciano davvero poco anche quando hanno gli spazi per provare ad affondare. L’ultimo elemento non trascurabile è il rientro degli infortunati. Pillon finora ha gestito con perizia quello che ha avuto a disposizione. Tra qualche settimana dovrebbero esserci di nuovo Gomez e Litteri (in concorrenza con Mensah e un Granoche rinato) e poi anche Procaccio (che dovrà vedersela con Boultam) e infine Paulinho. Il tecnico insomma, al di là di quel che può succedere sul mercato, avrà una rosa molto più completa e tante alternative da valorizzare. Ecco perché il mese di gennaio sarà decisivo per le ambizioni dell’Unione. E il fatto di aver ridotto il gap dalle prime in classifica è tutt’altro che indifferente.
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