Unione e Pallacanestro Trieste sulla stessa barca...

TRIESTE Ci lasciamo alle spalle una settimana nella quale il mondo del calcio (italico) non si è fatto proprio mancare nulla. In tv e sui giornali han tenuto banco per giorni i centimetri che si contavano tra il braccio di De Ligt ed il resto del corpo nelle due ultime partite della Juve, passando da quelle che una volta erano le chiacchere da Bar a quelle che sono oggi le analisi da Var. Non paghi di tanta tecnologia, abbiamo poi invocato i “radar sonori” per capire se la pallonata in curva di Balotelli a Verona avesse i crismi della reazione ad una provocazione razzista o meno. Ma il bello è arrivato poi dal turno infrasettimanale di Champions, con l’attacco frontale di Conte alla dirigenza interista per giustificare il harahiri nerazzurro di Dortmund (“ho fatto male a fidarmi di voi…”!) e pochi minuti più tardi con l’ammutinamento dei giocatori del Napoli verso il presidente De Laurentis, reo di aver imposto alla squadra il ritiro pre e post partita dopo la sfida con il Salisburgo.
La buonanima di Biscardi ci avrebbe allestito un Processo televisivo stile maratona di Mentana, ma anche le TV, i siti ed i giornali di oggi non si son certo tirati indietro…
E allora, che volete che siano i problemi delle nostre “amate” rispetto a cotanti psicodrammi? Ma di questo ci occupiamo a queste latitudini e bruciano allora comunque la partita gettata alle ortiche a Pistoia e le tre sberle rimediate a Salò. Soprattutto perché segnano un’inversione di tendenza rispetto a quello che pareva l’inizio di un percorso, sia per il progetto-Dalmasson che per la cura-Gautieri. Ed invece, nel gioco dell’oca di questa strampalata stagione, ecco che dobbiamo ricominciare dal “via”, costretti una volta di più a dar ragione a quelle che erano in estate le previsioni della Palla che parlava di “stagione di sofferenze” per calcio e basket.
La strada che Triestina e Pallacanestro Trieste dovranno percorrere da qui a primavera non può che avere due semplici e già delineati traguardi: la ricerca della miglior posizione possibile nella griglia play-off per gli alabardati, la salvezza meno angosciosa possibile sotto i canestri. Ogni felice smentita alla scontata e realistica previsione fatta dalla nostra Palla, sarà ovviamente da noi accolta con tripudio. Chiedere un segnale già domani nel lungo pomeriggio di Valmaura sarebbe poi un autentico regalo per una tifoseria disorientata. Vicenza e Brindisi non sono ostacoli facili da superare, ma è contro i più forti che si celebrano le imprese. Ed è quello che pare proprio ci serva adesso: l’impresa. Per il morale, per la classifica, per l’autostima, per il tifoso che deve continuare a crederci. Insomma, per tutto. Proviamoci! Si gioca quasi appiccicati, nel tempo e nello spazio. Tutti nella stessa barca… —
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