Unione, almeno 4 rinforzi per la A
Anche la Lazio si fa avanti per Granoche ma offre meno soldi dell’Espanol
TRIESTE
Nè uno squadrone per tentare subito l’assalto alla serie A nè un progetto a medio-lungo termine ma un mix di tutti e due. Con ogni probabilità sarà questa la soluzione che la Triestina sposerà per arrivare nella massima serie nel minor tempo possibile. I Fantinel, da sempre attentissimi ai bilanci e quindi alla salute della società, non sono tipi da far follie. Non è gente che butta i soldi dalla finestra nemmeno se avessero a disposizione una vagonata di milioni. La miglior scorciatoia per approdare in A restano allora i play-off a cui ogni anno accedono le squadre che si piazzano dal terzo al sesto posto, come ha sottolineato anche il vicepresidente Antonino Carnelutti. L’Unione peraltro ha un ottimo feeling con i play-off grazie ai quali in due anni è salita dalla C2 alla serie B. Un piazzamento dietro alle prime due diventa subito un obiettivo più accessibile, alla portata anche per una società che non ha un budget oceanico. Basta allestire una formazione solida, con una rosa ben equilibrata e avere almeno un giocatore di qualità (vale a dire di categoria superiore per reparto).
Un processo, questo, avviato da Fantinel, Ferrari e De Falco già due anni fa ma non tutte le sccomesse (vedi per esempio Eliakwu che comunque si sta riprendendo a La Spezia) sono state vinte. Il gruppo più omogeneo, nonostante gli alti e bassi, è stato creato quest’anno soprattutto con la riapertura del mercato di gennaio che ha permesso alla Triestina di bilanciare l’organico con gli inserimenti di Minelli, Tabbiani e Rizzi. L’allenatore Maran ha già a disposizione una buona intelaiatura che a questo punto deve essere arricchita con l’inserimento di tre o quattro giocatori capaci di far fare il salto di qualità alla squadra. Non partendo proprio da zero, con una spesa di due o tre milioni l’Alabarda potrebbe diventare da prime posizioni. Almeno sulla carta.
Come già detto, la cessione di Pablo Granoche potrebbe dare una spinta economica non indifferente alla Triestina. Dopo l’Espanol, anche la Lazio si sta interessando al bomber uruguaiano. Il club di Lotito non pare intenzionato a riscattare Rolando Bianchi dal Manchester City e per questo motivo sta seguendo l’attaccante alabardato. Il prezzo del cartellino in Italia si aggira sui 6-8 milioni ma all’estero Pablo vale di più. Ma cosa manca alla Triestina?
Portieri
Solo l’imbarazzo della scelta. Confermatissino Dei, Gegè Rossi dovrebbe rientrare da Catania dove non ha mai giocato e Agazzi tornerà indietro da Foggia. Qui c’è anche Acerbis con un contratto in scadenza ma difficilmente resterà qui. Il ruolo è coperto.
La difesa
E’ il reparto che necessita di più cure. Kyriazis se ne andrà e Lima vorrà essere ceduto. Il primo obiettivo è quello di riscattare Minelli, il secondo è di prendere un difensore centrale di valore. Manca un terzino destro (Milani può essere il ricambio). Non dovrebbe essere un problema riscattare Rizzi. Se dovesse partire anche Pesaresi si renderebbe necessario prendere un mancino in grado di fare tutta la fascia.
Centrocampo
Quasi a posto con Allegretti, Princivalli, e Gorgone. Piangerelli è valido ma anzianotto meglio un giovane rincalzo come per esempio il cagliaritano Pani. Per quanto riguarda gli esterni Testini, Sgrigna (polivalente) e Tabbiani meritano fiducia, ma una squadra che vuole puntare in alto deve avere almeno un uomo inm grado di saltare l’uomo.
Attacco
Tutto dipende da Granoche, ma alla fine sarà giusto venderlo per fare cassa. Un Della Rocca fisicamente al 100 per 100 può essere utile alla causa. La Triestina ha in giro Graffiedi, Eliakwu e Pippi ma sarebbe un dejà vu. L’ascolano Soncin è uno che potrebbe rimpiazzare Granoche, il giovane Di Gennaro (tra Milan e Bologna) è molto interessante. Ma Ferrari e De Falco tengono d’occhio sia il Sudamerica che il mercato europeo.
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Video