Unione a 3 punti dal baratro, quanti errori
Tutto comincia dallo smantellamento del gruppo di un anno fa. Oggi si chiude il mercato: è fatta per Bonetto

TRIESTE.
E adesso il penultimo posto è a tre punti di distanza. La Triestina si è complicata la vita contro il Piacenza e adesso deve specchiarsi in un ruolino di marcia che recita: 4 punti in 8 partite.
Obiettivo salvezza, dichiara Fantinel. Sperando che stasera la B non debba assistere a un riassestamento dei valori: si conclude infatti il mercato di riparazione e chi ha da spendere si rifarà il trucco. L’Unione potrebbe-dovrebbe farlo (è in arrivo Bonetto) ma sicuramente lo farà qualcuna tra le squadre che adesso sono alle spalle, Padova e Reggina tanto per fare nomi.
Sembra un paradosso: la Triestina deve tentare l’impresa impossibile di rimediare in dieci ore (il mercato si chiude alle 19) a una crisi che ha origini che risalgono a più di sei mesi fa.
IL REPULISTI
- L’Unione attuale è anche il frutto del drastico cambiamento fatto al termine dello scorso campionato, quando lo sbracamento imbarazzante delle ultime giornate aveva fatto dimenticare che comunque per tre quarti della stagione l’Alabarda l’odore dei play-off l’aveva fiutato davvero. Via Maran, diventato improponibile dopo quel finale, via Granoche promesso sposo al Chievo, via Allegretti, ingombrante in campo e soprattutto nello spogliatoio.
Ma ecco a catena altri addii: la società non rinnova il contratto a scadenza a Antonelli e Gorgone (salvo poi pentirsene quattro mesi dopo e richiamare Gorgone, guarda caso finora il migliore a centrocampo...), parte il prestito Minelli che ora è uno dei perni della difesa della capolista Sassuolo, via Milani ritenuto fragile ma ora titolare inamovibile dell’Ancona, via Petras che, pure lui, ora è rinato a Cesena grazie a un adeguamento di ruolo. Ardemagni, strappato al Milan, viene mandato in prestito (con diritto di riscatto) al Cittadella. Risultato: è una delle rivelazioni in attacco della serie B, ha firmato 10 gol e da solo segna quanto Godeas e Della Rocca messi insieme. Era necessario un repulisti simile? Aggiungiamoci che Agazzi rimane a Trieste ma è già promesso al Cagliari.
L’ALLENATORE
- Ma anche nella scelta dell’allenatore sono stati commessi errori. Il benservito a Maran, abbondantemente nell’aria, è stato servito dopo averlo tenuto sulla graticola per almeno due settimane. Un ritardo che si è fatto sentire: qualche candidato alla panchina alabardata (Gustinetti) ha preferito guardarsi altrove. Alla fine è stato scelto il tecnico: Giampiero Ventura. Bravo è bravo, basta vedere come gioca il Bari. Peccato che dopo essere andato personalmente a Ravascletto per visionare la sede del ritiro e aver abbozzato la lista dei desideri sul mercato, qualche giorno dopo sia planato dalle parti del San Nicola in serie A.
Altro tempo perso, nuova ripartenza da zero. La Triestina che intanto riporta a casa Godeas, si imbarca in una scommessa. Luca Gotti. Quello retrocesso con il Treviso alla prima esperienza? Sì, ma a Treviso in quelle condizioni sarebbe retrocesso anche Mourinho. E poi Gotti può portare idee nuove...Di sicuro si passa da un veteranissimo della panchina a un nocchiero con poca esperienza. Non proprio la stessa cosa.
Gotti recupera Sedivec tornato da Mantova, lancia il baby Brosco, cerca di mettere insieme Godeas e Della Rocca. Già, perchè tra gli errori stagionali c’è pure l’”incoesistenza” della coppia. Insieme non girano. Però dopo il triennale al bomber di Medea, viene allungato il contratto anche al Gigi. Le belle figure in precampionato (pareggio con la Lazio che pochi giorni dopo avrebbe punito l’Inter nella Supercoppa italiana) e in Coppa Italia illudono un po’ tutti. I pronostici degli addetti ai lavori, dicono – controllare per credere – : Triestina potenziale pretendente ai play-off.
IL RISVEGLIO
- Bastano poche giornate però per riportare tutti alla realtà. Il Cesena infligge una lezione di gioco, i risultati non arrivano. Dopo un mese e mezzo finisce l’avventura di Gotti in alabardato. E con lui trasloca l’intero staff tecnico, preparatore dei portieri a parte. Il sostituto viene individuato in Mario Somma, esperto della categoria e indirizzato verso quel modulo, il 4-2-3-1 che piaceva pure a Gotti. E stavolta, almeno inizialmente i frutti arrivano. Somma ci crede: «Questa città merita di poter alzare la testa e pensare in grande». Ma l’inverno è dietro l’angolo e non solo nel calendario. La Triestina che baldanzosamente era risalita fino alla fascia medio-alta della classifica inizia a perdere colpi e posti. Diminuiscono i punti, aumentano gli infortuni. Praticamente mai l’Unione riesce a proporre la stessa formazione per due domeniche di fila. Qualcosa si rompe. Il problema è riuscire a capire cosa.
IL PESO
- Il presidente alabardato Stefano Fantinel guida la Lega di serie B e sta disegnando gli scenari del torneo cadetto del futuro. Tanto per iniziare cambierà nome. Resta tuttavia l’impressione che il peso specifico dell’Alabarda nei rapporti con le altre società della categoria e di A non sia proporzionale. Ad esempio il Chievo con cui è stato gestito l’affare Granoche (un capitolo tuttora aperto) da un mese sta tenendo sulla corda la Triestina per l’attaccante brasiliano De Paula e ha lasciato che Malagò, che pareva avviato sulla strada del Rocco, si accasasse a Siena.
HOTTOR.
- La vendita di metà Hottor al Milan ha portato nelle casse alabardate – secondo indiscrezioni che in due mesi non sono mai state smentite – almeno 800mila euro. È stato inoltre annunciato che la cessione del talentuoso centrocampista avrebbe sancito l’inizio di una collaborazione tra l’Unione e i rossoneri. Finora tuttavia quel tesoretto non è stato reinvestito nel mercato – a tutt’oggi i rinforzi invernali sono Pasquato in prestito e il trentacinquenne D’Aversa con ingaggio fino a giugno – nè da Milanello si è visto alcun puntello.
E intanto la situazione in classifica si fa sempre più brutta. Un pantano, proprio come l’imbarazzante terreno del Rocco.
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