Un ”Aperitivo” con Enrico: «Sogno le Paralimpiadi»

LA PUNTATA CON AMBROSETTI E MONTICOLO SU WWW.ILPICCOLO.IT  



Ad “Aperitivo sotto canestro”, nella nuova puntata visibile sul sito de Il Piccolo www.ilpiccolo.it e sulla pagina Facebook, una coppia virtuosa della pallacanestro locale, il presidente dell’onlus “Un canestro per te” Davide Monticolo, e Enrico Ambrosetti, giocatore venticinquenne dalla dirompente personalità con una storia drammatica ma nello stesso tempo esempio di volontà e speranza.

Proprio lui sintetizza, con spontaneità, la sua vicenda: «In seguito a uno scontro di gioco normalissimo e a dolori a una tibia, quando avevo 16 anni, mi venne riscontrato un tumore. Dopo cicli di chemioterapia e interventi, con una protesi che mi provocava dolori lancinanti, ho deciso di sfidare i mulini a vento e di amputare parte della gamba destra. Questo intervento, grazie anche ad un nuovo tutore, ha permesso che mi riprendessi la libertà, che tornassi ad essere un giocatore di basket, con un punto di vista diverso».

Ed è proprio questo lo spunto per capire come cambia la prospettiva di un atleta, dalla spinta verticale della palla a spicchi a quella orizzontale su una carrozzina: «Cambia il lavoro certosino sugli aspetti tecnici, sulle spaziature in campo e sulla difesa. Cambiano quindi i presupposti, dall’atletismo verso il ferro, ovviamente, ad aspetti più sottili».

Come per un leader, anche tu hai dovuto decidere in poco tempo l’azione della vita. Cosa ti ha spinto ad agire immediatamente? «Aver conosciuto tanti amici del basket in carrozzina. Vedere la loro passione e capire quali sono i vantaggi della disciplina mi ha convinto, contro il parere di chiunque avessi attorno, di optare per questo drastico intervento che mi ha ridato la libertà».

Obiettivi futuri? «Premesso che mi trovo benissimo a Treviso, in serie B, essendo ambizioso vorrei toccare con mano il sogno delle Paraolimpiadi di Tokyo del 2020».

La libertà di Enrico ha una forte matrice solidale, ed è proprio Monticolo, presidente dell’associazione, che spiega il progetto di “Un canestro per te”: «La nostra associazione, nata tre anni fa per aiutare Dario Tomasini, altro amico e baskettaro, si è posta come finalità aiutare persone in difficoltà. Lo abbiamo fatto senza proclami, con la forza del gioco di squadra che ci contraddistingue. L’effetto si è allargato a macchia d’olio, dai testimonial alle persone comuni che ci hanno aiutato. Far del bene agli altri, fa bene a se stessi». —



Riproduzione riservata © Il Piccolo