Udine addio, mai il basket regionale era finito così in basso

di Roberto Degrassi
TRIESTE
Era abbondantemente nell’aria ma dalle 18 di ieri è ufficiale: la Snaidero Udine non si è iscritta alla prossima LegaDue. La Palla al cesto Udine mantiene il settore giovanile e teoricamente potrebbe cercare di agguantare una wild card nelle serie inferiori ma non c’è certezza. Intanto c’è una neocostituita società che punta a un posto nella prossima B Dilettanti. Non si iscrivono alla LegaDue nemmeno Casalpusterlengo (che a livello giovanile ha lanciato tipetti come Gallinari e Aradori) e Rimini.
Rimangono, da questa vicenda, due sole sicurezze. La prima: l’Acegas Trieste diventa il club leader nel Friuli Venezia Giulia.
La seconda: mai il basket regionale ha avuto come top team una formazione che partecipa a un campionato di terza serie (e poco importa come verrà chiamato ufficialmente il torneo di sviluppo che vedrà al via i biancorossi di Dalmasson). C’è sempre stata almeno una squadra in serie A o nella vecchia A2.
Una trentina di anni fa si arrivò addirittura al punto che nella stessa A2 figuravano tutte e quattro le province. Ricordi che sembrano appartenere a una magnifica preistoria: esisteva ancora il basket goriziano e anche Pordenone godeva di una certa salute. Per rendere l’idea, in quegli incroci di derby c’erano sul parquet l’Hurlingham di Rich Laurel, Larry Boston e Ritossa, Udine aveva Gallon, i Savio e Bettarini, Gorizia presentava Pondexter, Premier e Ardessi (e scusate se è poco...) mentre Pordenone “si accontentava” di Wilber, Fultz e Domenico Fantin.
Quindi la Pallacanestro Trieste - che pure si prepara ad affrontare il prossimo campionato di sviluppo con il ridimensionamento di un budget che era già tutt’altro che faraonico - nel contesto attuale diventa la società capofila. Ruolo peraltro legittimo per tradizione e impianto anche se il primato avrebbe preferito conquistarselo sul campo e non per le disgrazie altrui.
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