Tutto pronto per la Coppa Europa di sci alpino a Sella Nevea

Sulle nevi della nostra regione si sfideranno 120 atleti, tra giovani in rampa di lancio e altri funamboli delle discipline veloci già assidui frequentatori del circuito di Coppa del Mondo, provenienti da 16 paesi.

TRIESTE Sulla scia dei Mondiali. Mentre Cortina si appresta a vivere l’ultimo weekend di gare dell’appuntamento iridato, Sella Nevea scalda i motori in vista della tappa di Coppa Europa di sci alpino che si svolgerà sulle insidiose pendici del Monte Canin la prossima settimana. E' stato ufficialmente presentato l’appuntamento 2021 con il grande sci internazionale organizzato dall’Us Camporosso.

Quest’anno sulle nevi della nostra regione si sfideranno 120 atleti, tra giovani in rampa di lancio e altri funamboli delle discipline veloci già assidui frequentatori del circuito di Coppa del Mondo, provenienti da 16 paesi. Lunedì 22 e martedì 23 si svolgeranno le due sedute di prove mentre mercoledì 24 e giovedì 25 febbraio si farà sul serio con le due discese libere che metteranno in palio le medaglie e preziosi punti per le varie classifiche della Coppa Europa.

«Anche in quest’annata segnata da mille difficoltà siamo riusciti ad organizzare una manifestazione di carattere internazionale, capace di valorizzare il fascino dei nostri impianti e le capacità organizzative dell’Unione Sportiva Camporosso e delle sue innumerevoli collaborazioni e sinergie, in particolare con la Regione e la PromoTurismo- spiega il presidente della società organizzatrice Damiano Matiz che aggiunge- come il nostro percorso sia partito nel 1999 e ci ha portato ad accogliere oltre alle tappe di Coppa Europa, i Mondiali Juniores e in tre occasioni (2007, 2009, 2011) gare di Coppa del Mondo. Il nostro obiettivo è quello di riportare il massimo circuito internazionale nel tarvisiano».

In un inverno in cui il comparto montano sta vivendo nell’assoluta incertezza l’US Camporosso ha dimostrato che la montagna è viva come sottolineato dall’assessore regionale all’Economia Sergio Bini: «Non oso immaginare le difficoltà vissute dagli organizzatori per districarsi tra i vari protocolli tuttavia sono riusciti a confezionare un lumicino di speranza per la ripartenza di tutto il settore».

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