Triestina, nubi sul ripescaggio
TRIESTE. Dopo una settimana di festeggiamenti in vista di quello che sembrava un più che probabile ripescaggio in Lega Pro, all'improvviso è suonato l'allarme in casa alabardata e nella tifoseria si è diffuso il panico. Il comunicato stampa della scorsa settimana sulle norme per i ripescaggi, emesso dopo il Consiglio federale, rimandava per i dettagli a un successivo comunicato ufficiale sui criteri per l'integrazione degli organici nei campionati professionistici. Ora il comunicato è uscito ed effettivamente un passaggio in particolare preoccupa: «le società cui è stato attribuito nelle stagioni 2014/2015, 2015/2016, 2016/2017 il titolo sportivo ai sensi dell'articolo 52, comma 3, delle Noif, saranno computate ai soli fini della redazione della classifica finale, ma saranno in ogni caso escluse dal ripescaggio». Un riferimento alle società cui viene concessa l'affiliazione al posto di un'altra: proprio come è avvenuto lo scorso anno per l'Unione Sportiva Triestina Calcio 1918 nei confronti dell'Unione Triestina 2012. Mauro Milanese non nega che adesso le cose per il ripescaggio si complicano, anche se non dispera: «Questa norma c'era anche lo scorso anno - dice l'amministratore unico della società alabardata - ma pensavo l'avrebbero tolta: pare quasi condannare chi salva le società, paga debiti, tasse e contributi, e invece incita a lasciarle fallire. Ci sono ancora strade per sperare». Intanto mercoledì sera Milanese ha in programma un incontro con mister Andreucci.
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