Triestina, esperienza e fatica per bilanciare le tante assenze

La squadra contro il Ravenna ha saputo rovesciare uno svantaggio che poteva far scattare una mini-crisi
L'alabardato Gianluca Litteri in azione
L'alabardato Gianluca Litteri in azione

TRIESTE L’immagine di tanti giocatori alabardati distesi sul prato del Rocco dopo il triplice fischio è più significativa di qualunque parola sull’attuale momento dell’Unione. Gautieri sabato pomeriggio ha affrontato il Ravenna con quattordici giocatori (al netto dei portieri) da poter mandare in campo. E anche tra questi Mensah e Filippini ancora a mezzo servizio. Tanti sono gli infortuni che di settimana in settimana assottigliano la truppa a disposizione del tecnico. Può succedere nell’arco di una stagione, in particolare in questa annata con le preparazioni indubbiamente condizionate dall’emergenza sanitaria. L’emergenza non deve diventare un alibi ma non si può non ternerne conto nonostante sul campo siano arrivati i tre punti. Non ce da fare altro che stringere i denti e contro il Ravenna la squadra ha fatto proprio questo.

La Triestina ha tenuto botta con l’intensità e il sacrificio ai romagnoli partiti benissimo ma ai quali, dopo il vantaggio, è stato impedito di fare la gara che avrebbero voluto. In linea di massima i migliori sono stati nella circostanza Rizzo, Calvano e ovviamente Litteri. Cioè gli uomini che hanno più gamba, almeno in questo momento, e un bomber di razza ed esperienza che se ingrana può risolvere parecchie situazioni ingarbugliate (ma anche Granoche può dare una mano in questo senso). Queste sono le armi in questo momento a disposizione del tecnico. Solo la capacità di concentrazione e di umiltà nell’approccio alla partita mixate con l’esperienza di giocatori di categoria superiore possono sopperire a una ristretta possibilità di scelta. Le ragioni tecnico-tattiche pesano fino a un certo punto.

L’Unione comunque sta mantenendo il cliché del gioco costruito dal suo tecnico. Anche contro il Ravenna non sono mancate le sovrapposizioni dei terzini in tandem con gli esterni così come gli inserimenti delle mezzale. Però giocare a sinistra con Gomez adattato non è la stessa cosa che interpretare il match con Procaccio e Mensah in piena forma, così come sull’altro fronte Sarno a destra può far meglio se libero di agire sapendo di avere alle spalle Petrella. E lo stesso vale per il centrocampo che senza Giorico e Maracchi (e Boultam e anche Paulinho) i cui interpreti sono costretti agli straordinari. È evidente che ne risenta la continuità necessaria nell’arco di una gara o in una sequenza di impegni magari ravvicinati. Le caratteristiche “morali” unite all’esperienza sono decisive in questa fase del torneo per cercare di non perdere terreno dalla zona alta della classifica. Finora la Triestina, a dispetto degli inaspettati scivoloni con Matelica e Legnago, sta reggendo il ritmo delle sue antagoniste. Serve pazienza, determinazione e un pizzico di fortuna per superare al meglio questa fase del campionato.

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