Triestina Calcio, al Rocco derby caldo col Padova

Entrambe in campo con l’obiettivo di vincere, una per la salvezza, l’altra per la promozione. Tesser non recupera Balcot, veneti senza il regista Crisetig. In arrivo 2.000 supporter biancoscudati

Ciro Esposito
L'esultanza dei giocatori della Triestina, attesa da una sfida difficile con il Padova (Foto Bruni)
L'esultanza dei giocatori della Triestina, attesa da una sfida difficile con il Padova (Foto Bruni)

Capita spesso che un calendario più o meno indirizzato metta di fronte Triestina e Padova ad aprile. Perché dovrebbe essere un derby tra due contendenti in lotta per la B. Per il Padova è successo quasi sempre, per l’Unione mai.

La partita più sentita dalla tifoseria del Rocco oggi racchiude in sè molteplici motivi di interesse e stimolo. E sugli spalti sarà uno spettacolo certamente a tinte biancoscudate (in duemila) ed è probabile anche sul versante Furlan.

Il Padova deve vincere per non gettare alle ortiche una cavalcata che sembrava destinata al trionfo e frustrata al momento dalla rimonta e dal sorpasso del Vicenza. Altrettanto deve fare l’Unione per tenere aperto un pertugio che la può portare al termine della regular season a una salvezza evitando la tagliola degli spareggi di maggio.

La nebbia delle vicende societarie (nessuna fumata bianca nè grigia sugli adempimenti che scadono mercoledì) dovrebbe restare fuori dal campo ma, nonostante gli sforzi di Tesser e Delli Carri, non è così. Lo si è visto nel rallentamento di marzo ma la vittoria di domenica scorsa a Meda è stato un segnale di ripresa che può pesare in positivo sull’atteggiamento anti-Padova.

Triestina e Padova sono compagini nutrite di giocatori d’esperienza. E poi dal giorno di dicembre del pareggio strappato con l’unico gol di Braima all’Euganeo. il rendimento è stato quasi uguale con 34 punti messi in cassetto dagli alabardati e 35 dai patavini. In campo tuttavia non scendono nè i precedenti ma tantomeno i numeri e neanche i tifosi per quanto numerosi e rumorosi possano essere.

In campo ci vanno i giocatori e da una parte, quella di Andreoletti, c’è un collettivo collaudato sostanzialmente da un biennio mentre dall’altro c’è un gruppo costruito dalla maestria di Tesser, preso a quota 6 punti in sedici gare e plasmato in soli quattro mesi di lavoro. Ci vorrà cuore e determinazione da parte degli alabardati per colmare il gap di solidità e anche incisività offensiva del Padova.

La perdita per squalifica di un uomo d’ordine e di cervello come Crisetig non è un handicap da poco per Andreoletti che affiderà comunque la regia delle sue trame all’esperto Bianchi che deve scontare un difetto di condizione. La difesa a 3 con Belli, Perrotta e il figlio di Delli Carri è tra le meno perforate (in porta c’è un ottimo Fortin) mentre l’attacco con Varas e Buonaiuto alle spalle del bravo e astuto Bortolussi è tra i più prolifici.

Tesser non ha molto da scegliere senza i recuperi di Balcot e Germano e quindi andrà avanti con il suo cammino consolidato. La difesa incardinata sui centrali Frare e Silvestri, sui terzini Tonetto e Jonsson (adattato ormai da mesi) mentre il centrocampo con Ionita, Correia e Fiordilino è il reparto più attrezzato per tenere testa ai biancoscudati. Il dubbio iniziale è se il tecnico preferirà la geometria di Cortinovis alla fantasia di D’Urso alle spalle delle punte.

L’Unione ha poco da perdere, forse il Padova qualcosina di più dopo i recenti tentennamenti in trasferta. E gli alabardati potrebbero anche aspettare, senza abbassarsi troppo, per colpire in verticale. Gli episodi, come sempre, indirizzeranno un derby tutto da vivere. E vinca il migliore. “Speremo de no” come diceva il grande Nereo.

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