Sterzata alabardata: la Triestina ora alla prova della maturità

L’avvio della gestione Tesser-Delli Carri è stupefacente non solo per i risultati

Davanti ci sono tre scontri diretti nei quali l’Unione dovrà dimostrare maturità

Ciro Esposito
La gioia dei giocatori della Triestina dopo la vittoria ottenuta nei minuti di recupero a Novara foto Mariani/Lasorte
La gioia dei giocatori della Triestina dopo la vittoria ottenuta nei minuti di recupero a Novara foto Mariani/Lasorte

Tutti sapevano quanto potesse essere importante mettere ordine e competenza nella Triestina. Ma oggettivamente nessuno si aspettava che la scelta di affidare a Delli Carri il compito di diesse e il ritorno di Tesser sulla panchina potesse avere un impatto taumaturgico di questo spessore. I risultati sono eloquenti: in un segmento di tre partite contro team di altissima e medio alta classifica il bottino di tre punti sarebbe già stato molto positivo. Ne sono arrivati addirittura sette con due vittorie.

La scelta fatta dalla società dopo la sconfitta con il Renate porta a due riflessioni. Innanzitutto c’è da considerare come la struttura tecnica di comando del gruppo sia stata sbagliata nell’estate e nell’autunno in modo grossolano. In seconda istanza non si può negare come nell’allestimento della squadra, nonostante alcune pedine fondamentali mancanti, siano arrivati (o trattenuti) a Trieste parecchi giocatori di buon livello tecnico.

Perché è indubbio che Tesser sia capace di forgiare una squadra in tempi ristretti (in parte era successo anche nella passata stagione e anche in altre sue avventure). Quando tuttavia un allenatore non ha a disposizione giocatori di buona qualità risulta davvero difficile costruire un gioco e vincere partite. Il tecnico sta armonizzando i reparti e mettendo i suoi uomini nelle condizioni migliori per esprimere le loro caratteristiche. Le evoluzioni a centrocampo di Correia e Braima, la scoperta di Tonetto, la vena realizzativa di Olivieri (utilizzato da seconda punta) sono degli upgrade notevoli rispetto al rendimento nelle gestioni precedenti.

C’è anche da dire che la sensazione è che il tecnico (certamente di concerto con il diesse) sta premendo sull’acceleratore per trarre indicazioni su quello che serve e si può fare a gennaio. Oltre ai lungodegenti (Ballarini e in parte Pavlev) la selezione ha scartato Rizzo e Vicario, mentre Krollis è stato utilizzato con il contagocce.

La squadra di Tesser, sta veramente giocando ogni partita come fosse una finale (Tonetto, Germano, lo stesso D’Urso sono andati in apnea), perché la rincorsa non può che partire da queste basi. Ora arrivano tre gare a cavallo della sosta natalizia contro squadre che giocano per la salvezza. Contro Arzignano, Clodiense e Caldiero la Triestina, che avrà non poco da perdere e non dovrà perdere, avrà la necessità di giocare non solo di spinta, ma anche con razionalità condita alla cattiveria agonistica spesso decisiva negli scontri diretti. Insomma è probabile che nelle prossime sfide si vedrà un’altra faccia dell’Unione. La base di queste prime due settimane di lavoro di Tesser è solida sul piano tecnico e morale. «I ragazzi hanno approcciato la gara con lo spirito giusto» ha detto il mister. Non è banale e non era scontato. Ora serve un altro passo in avanti e far vedere a tutti che la Triestina c’entra poco con la sua attuale situazione di classifica. E che, con qualche nuova pedina d’esperienza inserita in tutti i reparti, la risalita è possibile. —

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