Mediana a secco: la Triestina e il problema del gol

La Triestina ha potuto contare solo su quattro reti segnate da centrocampisti e difensori. È un handicap penalizzante

Antonello Rodio
Il centrocampista Omar Correia ha segnato un solo gol nella prima di campionato foto Mariani/Lasorte
Il centrocampista Omar Correia ha segnato un solo gol nella prima di campionato foto Mariani/Lasorte

In questa stagione il gol è sempre stato un problema per la Triestina. Anche se il salto di qualità dall’approdo di Tesser è stato notevole, una certa difficoltà a tramutare in rete la mole di gioco creata dalla squadra è evidente e lo si è visto anche sabato scorso contro l’Atalanta U23.

I numeri nell’ultimo mese e mezzo sono decisamente migliorati, ma con 22 gol all’attivo l’Unione ha comunque solo 7 squadre che hanno fatto peggio nel girone.

Tra l’altro dei 22 gol ben 7 sono stati realizzati su rigore, che beninteso sono comunque un merito dalla squadra, ma sta di fatto che le reti su azione sono state appena 15.

Una delle cause e in definitiva una delle più grosse pecche di una Triestina che fatica ad andare a rete, è lo scarso apporto dei centrocampisti e anche degli stessi difensori. Il bottino non certo cospicuo finora raccolto dall’Unione in quanto a gol segnati, infatti, è stato quasi tutto a carico degli attaccanti, intesi come giocatori che si schierano nel triangolo offensivo formato da trequartisti e punte.

Ben 11 dei 15 gol segnati su azione, sono arrivati proprio dai giocatori più offensivi, appena 2 invece sono stati segnati dai centrocampisti, mentre altri 2 portano la firma di un difensore.

Nel reparto offensivo sono andati in gol Olivieri (3, perché gli altri 5 gol sono stati realizzati dal dischetto), Vertainen (3), El Azrak (2) e poi Udoh, D’Urso e Vicario una volta ciascuno. A centrocampo, invece, hanno segnato una rete a testa solamente Correia (il primissimo gol del campionato alabardato) e Braima, mentre i due gol di Attys non vanno contati perché sono arrivati entrambi su rigore.

A completare lo score le reti del terzino Bijleveld e del difensore centrale Struna, tra l’altro entrambi ora fuori dalla schiera dei titolari. Insomma la Triestina ha palesemente sofferto di due componenti che sono fondamentali nella pericolosità offensiva di una squadra.

La prima riguarda gli inserimenti dei centrocampisti, la loro capacità di entrare in area col giusto tempismo, nonchè la loro abilità nel tiro da fuori. Di tutto questo nell’Unione non si è vista traccia a livello di realizzazioni, anche perché nella rosa manca proprio questa caratteristica, tipica di una mezzala che abbia un certo feeling con la rete. E non ci sono segnali che possa arrivare dal mercato, visto che il centrocampo è già piuttosto affollato.

La seconda componente invece fa pensare all’assoluta sterilità della squadra sui calci piazzati, e di come la caterva di calci d’angolo battuti non abbia portato mai, se non in un’occasione (la rete di Struna di testa su corner di D’Urso contro il Lumezzane), a un gol dell’Unione. E invece dovrebbero essere proprio queste le occasioni in cui, anche più di attaccanti e centrocampisti, tocca ai difensori centrali essere pericolosi nei colpi di testa, ma anche sotto questo aspetto la Triestina ha avuto un apporto pressoché nullo.

L’altra rete di un difensore oltre a quella di Struna, infatti, è arrivata su azione e conclusa da Bijleveld. Ora, è vero che ci si può salvare anche con le reti dei soli attaccanti, soprattutto se ne arriverà uno con un maggior killer instinct di quelli attuali, ma ogni tanto un apporto degli altri reparti della squadra potrebbe agevolare il raggiungimento dell’obiettivo. —

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